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Il turista ecocompatibile

Riscopriamo la vera essenza del turismo senza rinunciare alle vacanze e alle comodità, cercando occasioni di crescita personale e culturale rispettando ambiente e tradizioni locali

Il turista ecocompatibile

diAngela Patrono

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Conciliare le attrattive turistiche con il rispetto dell’ambiente e della cultura del popolo ospitante: è questo il motto del turismo sostenibile. Sono in costante aumento i viaggiatori che lo scelgono come alternativa al turismo di massa, fonte di gravi danni ambientali ed economici a causa dello sfruttamento incontrollato delle risorse. Le destinazioni orientate al turismo sostenibile propongono alloggi in strutture ecofriendly, realizzate secondo i principi della bioarchitettura, e una full immersion nella vita quotidiana delle popolazioni locali, con la partecipazione attiva a progetti comunitari.

Le mete prescelte dai viaggiatori responsabili si trovano principalmente nel cosiddetto sud del mondo. A questo proposito, la cooperativa “Viaggi Solidali” ( www.viaggisolidali.it) offre una grande varietà di opzioni.

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Il viaggio in Brasile, ad esempio, prevede incontri con associazioni di volontariato e, in più, una tappa nel cuore della foresta amazzonica di Silves, per ricevere ospitalità dalle comunità indigene e assistere da vicino ad attività tradizionali come la lavorazione del cacao.

L’incontro con i nativi è possibile anche durante il viaggio inEcuador, che offre un tour a stretto contatto con la natura: dalle Ande si procede verso la foresta tropicale, per concludere con le splendide isoleGalàpagos. Non mancano le occasioni per sensibilizzare i viaggiatori sui problemi relativi all’istruzione, come la visita a una scuola materna per bambini disagiati. L’associazione propone inoltre viaggi di nozze solidali, come quelli in Messico o in Egitto: la luna di miele alternativa combina gite a carattere storico-culturale con degustazioni e spettacoli realizzati da associazioni di volontariato.

Per chi vuole restare nella vecchia Europa, rispettando l’ambiente senza spendere un occhio della testa, vi sono diversi ostelli realizzati secondo criteri ecocompatibili, consigliati dal sito www.hostelsworld.com. Ce ne sono per tutti i gusti, dalle postazioni “strategiche” nel cuore della città ai resort immersi nella natura. Qualche esempio: a Monaco, il The4u Munich offre pannelli solari, arredi ecofriendly, tariffe convenienti e un sistema di raccolta differenziata. L’Eco Hun Hostel, invece, è un ostello-fattoria situato a Kinkassa, vicino Pécs, nel sud dell’Ungheria, ideale per chi cerca un’autentica esperienza di vita rurale.

E nel nostro Paese? Anche qui le cose stanno iniziando a cambiare. Da qualche anno sta emergendo una nuova sensibilità verso i problemi ambientali, il che ha portato i gestori di molti hotel a trasformare le loro proprietà in strutture ecocompatibili.

Gli hotel a impatto zero sono ormai disseminati su tutta la penisola. Uno dei più caratteristici è il Vigilius Mountain Resort, in Alto Adige, affacciato sullo scenario mozzafiato delle Dolomiti e interamente realizzato con materiali ecofriendly. Immerso in un bosco di larici, la facciata in legno lo rende simile a un gigantesco albero adagiato al suolo.

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Inoltre, l’11 luglio ha aperto i battenti ilMo.om Hotel, il primo luxury boutique hotel a impatto zero.

La struttura si trova all’interno del parco Idea Verde, in località Olgiate Olona, nei pressi di Milano, a poca distanza dall’aeroporto di Malpensa.

L’ideatore è l’architetto Mario Grosso, specialista in progettazione bioclimatica e tecnologie ambientali presso l’Università di Torino.

Il fulcro del progetto sta nell’impianto di tri-generazione (produzione di elettricità, calore e freddo) che utilizza due microturbine da 100 kW, alimentate a gas metano. L’impiego di questa tecnologia, a lungo andare, ridurrà il fabbisogno di energia primaria del 47% e le emissioni di Gas Serra del 49% rispetto a un edificio analogo ma alimentato con sistemi “tradizionali”.

E non è tutto: un recente sondaggio del sito TripAdvisor, svolto su un campione di 2.800 europei, rivela come gli italiani abbiano puntato su destinazioni ecofriendly per le vacanze 2010. Il 30% degli italiani coinvolti ha dichiarato di aver sviluppato una coscienza più “verde” durante il 2009, mentre il 41% ha affermato di poter fare a meno dell’auto in modo da ridurre le emissioni di CO2, ma solo il 6% sarebbe disposto a rinunciare all’aereo.

Tra i paesi considerati più ecofriendly, al primo posto c’è la Svezia, con il 21% delle preferenze italiane, seguita da Finlandia, Norvegia, Svizzera e Spagna. Eco-location ideale? L’agriturismo, con il 48% del gradimento, contro il 30% dell’hotel. I principali parametri che, secondo i turisti italiani, identificano un albergo come “eco”, sono pannelli solari (86%), un’opera di riciclaggio efficiente (67%), materiali anti-inquinamento (42%), sistemi di riciclo dell’acqua piovana (35%) e pareti e finestre insonorizzate (26%).

Piccoli, ma importanti segnali che dimostrano il crescente interesse verso la valorizzazione del territorio, nonché l’esigenza di dirottare il turismo verso una dimensione più umana, in modo da riscoprire la sua vera essenza, orientata alla scoperta del nuovo e all’alterità ambientale e culturale.

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