Un’ulteriore tegola si abbatte sullo stadio del nuoto del Capoluogo, in gestione fino al 31 dicembre prossimo alla Federazione Italiana Nuoto. La struttura è stata chiusa dal 23 ottobre per opere di manutenzione a causa di un guasto alla centrale termica. Chiusura che ha determinato parecchie polemiche, non solo da parte dei tanti utenti della struttura ma anche da parte dell’opposizione. Polemiche che però non sono mancate anche all’interno della stessa maggioranza.
Qualche consigliere comunale del centrodestra non ha affatto gradito il coinvolgimento della Regione Lazio circa le decisioni sul futuro affidamento della struttura.
Centrale salata
Ora, per consentire i necessari interventi di manutenzione all’impianto termico il settore Lavori Pubblici e Patrimonio del Comune Capoluogo, con la determina nr. 3423 del 31/10/2023 ha deciso di “affidare l’intervento di sostituzione della centrale termica presso il Polo Natatorio di Frosinone – Stadio del Nuoto in Viale Olimpia alla società Esa Global arl con sede in Via America Latina 345 a Frosinone”.
Nelle premesse dell’atto è scritto che “Da un esame dello stato di fatto si è riscontrato che su 8 caldaie esistenti, 6 sono state escluse dall’attuale manutentore della piscina in quanto gli scambiatori risultano forati e l’addolcitore non è più funzionante, 1 caldaia si è riscontrato non è essere funzionante”
La struttura comunale Lavori Pubblici ha ravvisato la necessità di intervenire sull’impianto per assicurare la prosecuzione dell’attività sportiva. Ha valutato poi l’opportunità di installare un nuovo impianto di riscaldamento. Lo alimenteranno caldaie a condensazione nel rispetto delle norme in materia di risparmio energetico e sostenibilità ambientale. Verranno messe in sostituzione di quelle non più riparabili, garantendo un risparmio economico a livello di consumi energetici.
La fattura
Quanto costeranno questi interventi di manutenzione? Il comune dovrà sostenere la somma complessiva di ben 65mila e 880 euro sulla voce di bilancio 2023. Una cifra importante per le casse comunali, che da più di 10 anni l’amministrazione comunale sta cercando di riequilibrare con il piano di rientro decennale del debito.
Anche questa circostanza entrerà certamente nel dibattito, tutto interno alla maggioranza, sul futuro affidamento dell’impianto.