
Da giugno fino a settembre 2024 si può visitare gratuitamente una particolarissima mostra itinerante di sculture realizzate con scarti e materiali ferrosi riciclati. L’autore delle opere si chiama Benedetto Di Pietro, ex professore di filosofia e scienze sociali, che si è reinventato trasformando il tempo della sua pensione in un’opportunità preziosa per poter realizzare progetti culturali, sia artistici che letterari.
Il luogo dove sono istallate le opere di Di Pietro è un piccolo paese della Marsica, Aielli, di cui ytali ha già pubblicato, nell’agosto del 2018, un ampio articolo. dove si narra di un’opera unica al mondo per la sua particolarità: la trascrizione a mano, su un ampio muro del paese, di un intero romanzo, nella fattispecie Fontamara, cioè l’opera più conosciuta dello scrittore marsicano Ignazio Silone. Quest’anno, su un’altra parete dello stesso edificio, è stato trascritta a mano anche un’altra testimonianza storica importante, cioè il Manifesto di Ventotene,
Oltre quella prettamente artistica, Benedetto Di Pietro si dedica a numerose altre attività, in primo luogo alla cura quotidiana, assieme alla sua compagna Tonia Cason, di un grande orto. Oltre alla coltivazione di prodotti biologici, Tonia ha allestito anche una sorta di piccolo orto botanico che raccoglie piante e fiori tipici di quella zona d’Abruzzo, pubblicando recentemente un libro intitolato Flora di Aielli e dintorni, per le edizioni Kirke.
L’orto di Benedetto e Tonia diventa spesso un crocevia, un luogo di incontro dove si sta assieme e ci si confronta sulle questioni sociali, politiche e culturali, ma anche dove si progettano e si realizzano idee, progetti, iniziative, come ad esempio la fondazione dell’associazione culturale Libert’aria, che ormai da diversi anni opera, organizza e promuove nel territorio caffè letterari, presentazioni di libri, letture collettive pubbliche, concerti, rappresentazioni teatrali e tanto altro ancora.
Da qualche anno, Libert’aria è persino riuscita a realizzare un piccolo grande sogno, cioè quello di aprire una biblioteca nel borgo aiellese. Certo è che in tristi tempi di tracollo culturale, dove biblioteche e librerie chiudono i battenti, osare avventurarsi in un’operazione del genere ha quasi del miracoloso. Anche Viola, illustratrice e figlia di Tonia e Benedetto, ha contribuito con un suo bel murales a rendere più attraente questo luogo di incontro.
Sarà forse la fine aria montana a ispirarlo, ma Benedetto si è dato da fare anche con una interessantissima pubblicazione storico-letteraria intitolata Trovandosi questo paese doppiamente disgraziato, un libro che narra in maniera documentata e persino commovente le vicende della popolazione aiellese, ostaggio delle tragedie del terremoto catastrofico del 1916 e della Grande Guerra.
Tornando alla mostra itinerante, Ferraglia, dove una delle opere dà il nome alla sua intera produzione, Benedetto già dallo scorso anno aveva istallato in maniera permanente diverse sue creazioni ed ora, sollecitato dalla disponibilità del sindaco Enzo Di Natale, ci propone questa nuova esposizione, con al centro il tema dei libri e della lettura: Leggere è volare. Molti dei visitatori che hanno già visitato la mostra, hanno lasciato un pensiero, un complimento, un saluto, un suggerimento su un quaderno a loro disposizione.
L’arte del riutilizzo acquisisce un doppio valore, oltre a quello suo proprio artistico, anche quello legato al tema del rispetto ambientale, dove i rifiuti ferrosi destinati alla discarica diventano invece materiale prezioso, per tornare a nuova vita, per animare forme, soggetti e storie che ci raccontano in maniera diretta e semplice chi siamo stati, chi siamo e chi vorremmo e dovremmo essere,
Memorie del ferro
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