A Fano, nella provincia di Pesaro-Urbino, è scattato l’allarme per un maxi-focolaio di Dengue e gli esperti temono che il virus possa espandersi.
Sono 102 i casi finora accertati a Fano, a cui si aggiungono altri 10 probabili contagi. In una nota la Regione Marche spiega che “la situazione è monitorata costantemente”. Oggi, martedì 1 ottobre, è previsto un incontro di aggiornamento che coinvolgerà rappresentanti di Regione, Ministero dalla Salute e Istituto Superiore di Sanità.
“Per prevenire la malattia, che è trasmessa unicamente dalle zanzare, sono state messe in atto tutte le misure di sanità pubblica previste”, sottolinea la Regione. “Come da indicazione del Dipartimento di prevenzione della Ast, il Comune di Fano ha effettuato la disinfestazione su tutta l’area urbana di Fano ed avviato un intervento per eliminare le larve”.
La Regione ha avviato una campagna informativa per sensibilizzare i cittadini su come eliminare le zanzare nei giardini e nelle aree private: “Va eliminata l’acqua stagnante dei vasi e delle ciotole degli animali; è consigliato indossare maniche e pantaloni lunghi di colore chiaro, utilizzare le zanzariere alle finestre e usare repellenti efficaci”.
Sono state anche posizionate sul territorio alcune trappole per zanzare, “utili per definire la consistenza della popolazione in grado di trasmettere il virus e l’eventuale infettività”. Le zanzare catturate verranno esaminate dal laboratorio per le malattie trasmesse da vettori dell’Istituto zooprofilattico sperimentale Umbria e Marche.
Inoltre da oggi, nelle farmacie comunali di Fano, è in distribuzione il kit con 10 larvicidi, uno spray repellente e una pennetta disinfettante al prezzo calmierato di 15 euro (800 quelli disponibili complessivamente).
“Dopo i focolai del 2023, eccoci di nuovo alle prese con la Dengue importata e che poi si diffonde”, dichiara all’agenzia Adnkronos Matteo Bassetti, direttore del reparto di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova. “Ora si deve passare alle vaccinazioni, perché un eventuale recidiva può diventare importante e poi si deve fare un lavoro certosino di sorveglianza dei contatti dei casi perché altrimenti il focolaio si allargherà ancora di più”.
“Le amministrazioni comunali non possono essere lasciare sole in questo lavoro di disinfestazione contro le zanzare”, avverte Bassetti: “Va fatto un ragionamento più ampio con interventi strutturali anti-zanzare. Nel frattempo si deve affrontare questo focolaio arginandolo, altrimenti rischiamo una espansione sul territorio e oltre. Uno scenario che diventerebbe ancora più difficile da gestire”.
Anche l’epidemiologo Massimo Ciccozzi mette in guardia dai rischi di questo maxi-focolaio di Dengue: “C’è un problema non da poco”, dice all’Adnkronos. “A questo punto dobbiamo porci la domanda che se la zanzara tigre stia diventando un vettore efficace anche di questa malattia infettiva tropicale, la preoccupazione da un punto di vista sanitario potrebbe aumentare”.
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