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Sette anni fa lasciava la vita terrena Andrea Esposito. Era il 27 aprile del 2018 quando si sparse la voce della sua morte. L’ala sinistra nato a Sant’Arcangelo, in provincia di Potenza il 27 settembre (stesso giorno della sua morte) del 1950 è ancora ricordato come colui che ha fatto da battistrada ad altri grandi giocatori lucani. Basta un solo nome, il campione del mondo Franco Selvaggi. Il famoso “Almanacco Illustrato del Calcio (ricordate?) lo ricorda con una data importante nella vita calcistica e professionale di questo uomo perbene. Nona giornata di campionato di Serie A, 12 dicembre 1971 si gioca Napoli –Roma. La Roma quella di Helenio Herrera viveva un periodo strepitoso in testa alla classifica, contro il Napoli di Chiappella che non attraversava un buon momento per la crisi di risultati. La domenica prima della Roma aveva perso a Vicenza 6-2. Ma il minuto da ricordare è il 42’ quando fa il suo esordio a ventuno anni il lucano Andrea Esposito: un giovane attaccante che il Napoli aveva acquistato da una piccola squadra lucana, il Policoro che all’epoca giocava in serie D. La gamba sinistra lucana aveva fatto ben 18 reti diventando addirittura il capocannoniere del campionato 1970-71. In quell’incontro la Roma domina, ma ad un tratto per il Napoli la partita cambia proprio al 42’ quando appena entrato Esposito segna il suo primo goal in seria A e successivamente un secondo, poi Josè Altafini e uno Luigi Pogliana . Finale Napoli batte Roma 4-0. La domenica successiva arriva al San Paolo il Torino di Giagnoni ma la favola del lucano finisce. Esposito parte ancora dall’inizio, ma subisce un infortunio al menisco gioca praticamente da fermo e viene sostituito. Fu l’ultima partita da titolare di Esposito col Napoli. Venne operato al ginocchio, secondo le previsioni il suo rientro era stato preventivato a marzo, contro la Juventus, ma non riuscì a recuperare, il ginocchio era ancora gonfio. Tornò in campo, facendo solo uno spezzone di partita a Roma, nella finale di Coppa Italia contro il Milan a campionato ormai concluso. L’anno successivo passò alla Reggina in serie B, da Reggio Calabria al Messina al Siracusa, poi alla Juve Stabia…. insomma serie C, per finire in D. A quarant’anni torno da dove era partito con il dolore al ginocchio sinistro, nell’Eccellenza lucana. Gioca con il Viggiano, a Tramutola, nella valle del Sinni con il Senise, a Roccanova, Santarcangiolese (squadra del suo paese natale) e Villa d’Agri, dove segna la sua ultima rete da calciatore all’età di 44 anni. Una soddisfazione il destino gli concesse , probabilmente a compensazione: , nella sua ultima partita in Eccellenza, la sua squadra vinse 3-0 con un suo gol e una doppietta di suo figlio. Aveva espresso il desiderio di lasciare il calcio giocando insieme al figlio, magari in una partita in cui avessero segnato entrambi. Andò proprio così. Un grande giocatore, un vero professionista di quelli che oggi si trovano solo nelle pagine di storia. Chia ha la sua figurina se la tenga stretta vale qualche euro. Insomma un lucano autentico.
Oreste Roberto Lanza
L’articolo La storia di un campione di calcio Lucano, Andrea Esposito proviene da LSD Magazine.