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Il 29 maggio 1875 nasceva a Castelvetrano, in provincia di Trapani, Giovanni Gentile. A 150 dalla nascita un piccolo pensiero gli va rivolto. Il filosofo dell’attualismo che agli inizi del 900, insieme a Benedetto Croce, propugno l’idea di una rinascita idealistica contro il pensiero positivista che in quel momento si dimostrava inadeguato non solo a spiegare i fenomeni politici, economici e sociali ma anche a tenersi dietro all’evoluzione delle scienze. Il pensiero (come spirito) è l’unica vera realtà: “Non è la realtà esterna a essere la vera realtà, ma piuttosto il pensiero che la produce”. Il pensiero che pensa, cioè l’autocoscienza in cui si manifesta lo spirito che comprende tutto l’esistente. Siamo in un momento storico in cui si fa anche strada la teoria della psicanalisi di Freud e poi quella di Max Weber sul metodo delle scienze sociali. Insomma è il momento in cui Croce e soprattutto Gentile danno vita al cosiddetto “eterno ritorno”: l’idea dell’uomo nuovo nato dalle ceneri della vecchia civiltà capace di esprimere e realizzare la propria individualità fuori dalla morale corrente. Concepì la riforma della scuola in soli venti mesi (dal 31 ottobre 1922 al primo luglio 1924) ponendo una importante differenza tra quella di Coppino del 1877 (sinistra al potere con Depretis) e la propria. Due importanti momenti della storia dell’istruzione italiana ma con giuste differenze. La riforma Coppino puntava a rendere l’istruzione elementare obbligatoria, mentre la riforma Gentile mirava a unificare e centralizzare il sistema scolastico con un occhio di riguardo alla “educazione classica” e alla formazione di un “élite” di persone pensanti quelle che nel tempo liquido è materiale che scarseggia. Creò la Treccani insieme a Giovanni Treccani grande imprenditore italiano era il 18 febbraio 1925 quando nacque la fondazione dell’istituto. Un filosofo, una risorsa pensante che sottolineava sempre nei suoi discorsi dell’importanza del “Io pensante” in grado di creare la realtà attraverso il suo concreto atto di pensiero. La realtà non poteva essere separata dal pensiero e conseguenzialmente dall’azione. Un filosofo antico o moderno o forse più attuale del previsto? Un uomo di grande cultura che dettò una rotta diversa dal solito pensare superando l’idea della dialettica come concepita dalla filosofia antica che considerava le idee come qualcosa di esistente aldilà del pensiero stesso. Per Gentile invece la dialettica è relazione tra oggetti, considerando la realtà in relazione al soggetto che la pensa. Pensare è un atto di spirito che è qualcosa di unico e indivisibile. Il 15 aprile del 1944 un partigiano Bruno Fanciullacci lo uccide. Fu un episodio che addirittura divise lo stesso fronte antifascista, disapprovato dal Cln. Del resto gli uomini pensanti non dividono mai, tante volte contribuiscono ad unire.
Oreste Roberto Lanza
L’articolo 150 anni fa nasceva Giovanni Gentile , mente pensante dell’attualismo proviene da LSD Magazine.