Il rapporto dell’Inail sugli infortuni sul lavoro certifica ulteriormente un incremento dei casi di infortuni gravi e mortali. “La tragedia delle morti sul lavoro non accenna a fermarsi, e si espande a macchia d’olio anche all’interno dei luoghi della formazione: sono oltre 1100 gli studenti e le studentesse che in Puglia si sono infortunati durante percorsi scuola lavoro. Da anni denunciamo la necessità di maggiori tutele in materia di sicurezza, e congiuntamente con il sindacato continuiamo a portare nelle scuole il tema della sicurezza sul lavoro ma ora serve un cambiamento strutturale!”, dichiara Jacopo lo Russo, coordinatore Unione degli Studenti Puglia
“In un contesto già emergenziale di infortuni sul lavoro, l’alternanza scuola-lavoro è lontana dall’essere un’esperienza educativa, ancora meno sicura. Alle condizioni attuali è necessaria una profonda revisione dell’alternanza scuola-lavoro: la formazione non può essere sinonimo di pericolo e in troppi casi di sfruttamento. La scuola anzi dovrebbe essere il primo luogo per educare alla cultura della sicurezza sul lavoro, per una società dove la persona e non il profitto siano al centro”, dichiara Gigia Bucci, Segretaria Generale CGIL Puglia.
“L’incremento degli infortuni degli studenti pugliesi rispetto allo scorso anno è la pessima, ma naturale conseguenza della concezione che ha ispirato l’introduzione dell’alternanza scuola lavoro, avvenuta fin dal 2015 con la legge “buona scuola”. Il PCTO obbligatorio induce le scuole a lavorare per l’adempimento in maniera massificata e indiscriminata, snaturando peraltro lo stesso supposto senso educativo dell’alternanza scuola-lavoro e aumentando i rischi per gli studenti coinvolti”, conclude Ezio Falco, Segretario Generale Flc.
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