
Eugenio Finardi, tra le firme più grandi della musica italiana, ha una storia densa di successi e curiosità: ecco tutto quello che c’è da sapere sul suo conto (e che forse neppure ti aspetti).
Conoscete la storia di Eugenio Finardi? Ci sono cose del cantautore che non tutti conoscono e ora vi portiamo dentro le pagine chiave della sua biografia e della sua vita privata, tra le luci della carriera e di alcune curiosità che riguardano il suo percorso, compresa la malattia che però non lo ha fermato dal continuare a fare musica.
Eugenio Finardi, chi è: biografia e carriera
Eugenio Finardi, cantautore famosissimo e con una carriera densa di successi nel mondo della musica, è nato a Milano, dove vive, il 16 luglio 1952 sotto il segno zodiacale del Cancro. Sua madre, Eloise Degenring, era una cantante lirica e insegnante statunitense, mentre il padre Enzo Finardi, un tecnico del suono di origini bergamasche.
Cantante, autore e polistrumentista tra i più famosi e affermati della scena italiana, ha mosso i primi passi nell’universo delle canzoni quando era ancora un bambino. Già all’età di 9 anni, infatti, incide un vinile per bambini, Palloncino rosso fuoco. Ha trascorso la sua infanzia tra Milano e Boston, dove ha studiato inglese e teatro filodrammatico alla Tufts University di Medford, nel Massachusetts, ottenendo il doppio passaporto.
Alla fine degli anni Sessanta, tornato in Italia, decise di iniziare a fare musica, suonando nella band The Tigers. Formò successivamente il gruppo Il Pacco, esibendosi nei locali milanesi con discreto successo.
Il suo vero esordio professionale ha inizio nel 1970, entrando nel gruppo di Marino Marini come chitarrista e lavorando come corista in studi di registrazione.
Negli anni ’70, Finardi iniziò la sua carriera con la Numero Uno, debuttando con singoli come Spacey Stacey e Hard Rock Honey. Successivamente, passò alla lingua italiana pubblicando l’album Non gettate alcun oggetto dai finestrini, Diesel e Blitz.
Negli anni Ottanta, Eugenio Finardi pubblicò diversi album significativi, tra cui Finardi (1981), Dal blu (1983) – dedicato alla figlia Elettra – e Colpi di fulmine (1985), con cui partecipò a Sanremo. Deluso dall’industria musicale italiana, si trasferì temporaneamente negli Stati Uniti prima di tornare con Dolce Italia (1987). Concluse il decennio con Il vento di Elora (1989).
Negli anni ’90, Eugenio Finardi rielaborò brani del passato, collaborando con artisti come Ligabue e Fossati. Pubblicò nuovi album tra cui Millennio, Acustica e Accadueo, e affrontò temi come la fede e la disabilità. In questo periodo aumentò il suo distacco dall’industria discografica.
Dal 2000 Finardi si dedicò alla musica alternativa, esplorando il fado, il blues (Anima Blues, 2005) e la classica contemporanea (Il cantante al microfono, 2008), con cui vinse la Targa Tenco. Partecipò a progetti solidali, collaborò con Claudio Baglioni e pubblicò il libro autobiografico Spostare l’orizzonte (2011).
Dal 2011 Eugenio Finardi è tornato al rock delle origini con l’Electric Tour e ha partecipato a Sanremo con E tu lo chiami Dio. Ha pubblicato Sessanta e avviato il Nuovo Umanesimo Tour. Nel 2014, dopo un problema di salute, è uscito il disco Fibrillante.
È stato direttore artistico di eventi come il Primo Maggio di Bologna e Natale nelle Grotte. Nel 2016 ha celebrato i 40 anni di Musica Ribelle con un tour, ristampe, uno speciale su Sky Arte e concerti in Italia e Cina.
Ha condotto programmi radio, tra cui La Musica è Ribelle, e nel 2018 è tornato a teatro con Finardimente.
Nel 2020 ha pubblicato il singolo Milano chiama e nel 2022 l’album Euphonia Suite. A distanza di 50 anni dalla pubblicazione del suo primo album, nel 2025 Finardi torna con il suo ventesimo album di inediti, Tutto.
La vita privata
Della vita privata di Eugenio Finardi si sanno diverse cose anche grazie alle interviste rilasciate nel corso della sua carriera. Finardi è stato sposato con Patrizia, a cui ha dedicato l’intenso brano Patrizia, pubblicato nel 1981 nell’album Finardi. Dal matrimonio sono nati due figli: Emanuele ed Elettra, quest’ultima affetta dalla sindrome di Down e fonte d’ispirazione per i brani Le Ragazze di Osaka e Amore diverso, contenuti nell’album Dal blu.
Dopo la fine di questo legame, ha avuto una terza figlia, Francesca, nata nel 1999 da una nuova relazione. Nei primi anni 2000 ha sposato la sua attuale compagna, anch’essa di nome Patrizia, vedova del designer Mario Convertino.
Scomparsa nel 2013, la madre gli ha trasmesso la passione per la musica essendo una cantante lirica. “L’inglese è la mia lingua madre, l’italiano la mia lingua padre. Con i miei tre figli parlo italiano e inglese, la piccola parla cinque lingue e sta laureandosi in cinese” ha raccontato l’artista al Corriere nel 2022.
Attraverso le dichiarazioni del cantautore nella stessa intervista, scopriamo che la mamma era albina e ipovedente. Una condizione che, nel suo percorso nella lirica, le avrebbe causato l’incapacità di vedere gli attacchi del direttore e per questo si sarebbe dedicata a cantare in radio tralasciando il teatro.
La malattia
Eugenio Finardi ha rivelato di non sentire più bene la musica, un effetto collaterale di anni passati sul palco. In un’intervista al Corriere della Sera, il cantautore ha spiegato di soffrire di perdita dell’udito e acufene, dovuti all’invecchiamento, a un trauma acustico (essendo stato vicino a un’esplosione) e a cinquant’anni trascorsi con una batteria alle spalle.
“Ti uccidono le orecchie, succede a molti, come a Pete Townshend”, ha dichiarato. Nonostante tutto, continua a comporre: alcuni brani del nuovo disco, come Onde di probabilità, sono nati in modo teorico, scrivendo le note direttamente al computer, senza usare strumenti reali.
Per il tour Finardi ha previsto soluzioni ad hoc: casse frontali e batteria elettronica, per evitare l’eccessivo volume di quella acustica. “Oggi la tecnologia permette di fare musica in modo diverso, ma con ottimi risultati”, ha sottolineato.
Le curiosità su Eugenio Finardi
– Il suo nome completo è Eugenio Gustavo Finardi
– A lui, nel 1998, è stato dedicato un asteroide, il 79826 Finardi!
– La sua canzone Amami Lara è ispirata al personaggio di Lara Croft.
– È l’unico cantante pop arrivato alla Scala (nel 2010) come voce narrante con l’ensable Entr’Acte. Un sogno della mamma che è riuscito a realizzare…
– Su Instagram è seguito da migliaia di follower, dove è possibile trovare molti contenuti legati alla sua carriera di artista.