
L’attività di consulente del lavoro è sempre più impattante nel panorama aziendale italiano. Oltre ad elaborare le buste paga e gestire le scadenze contrattuali, la figura offre un supporto strategico alle imprese per ciò che concerne l’amministrazione del personale, il diritto del lavoro e la gestione delle risorse umane.
Se da una parte le normative sono in continua evoluzione, il professionista non può che essere un punto di riferimento per enti del terzo settore, industrie e liberi professionisti.
Come eccellere? Sicuramente bisogna formarsi in modo dettagliato combinando competenze giuridiche, fiscali e informatiche senza mai dimenticare l’aspetto relazionale e gestionale. Vediamo insieme qualche consiglio in più.
Quali sono le skill più importanti per un consulente del lavoro
La figura del consulente del lavoro è quella destinata ad occuparsi di gestione e amministrazione del personale e varia le proprie attività dalla redazione dei contratti all’elaborazione delle buste paga e agli adempimenti, fino al supporto in caso di vertenze sindacali. Oltre ad aspetti operativi svolge poi un ruolo strategico, affiancando nell’organizzazione e nell’inquadramento del team.
Tra le competenze indispensabili vi sono la conoscenza approfondita della normativa lavoristica e previdenziale, la capacità di interpretare i contratti collettivi, e l’abilità nell’applicare correttamente le disposizioni fiscali e contributive. In più, l’aiuto della tecnologia con software specifici come quello di Ranocchi Fabriano, fa la differenza.
A tutto ciò si aggiungono le soft skill, ovvero competenze trasversali come la gestione dello stress, abilità di problem solving e organizzazione del lavoro.
Marcia in più? la dote di ascolto: comprendere le esigenze e proporre soluzioni personalizzate mostra flessibilità e proattività, due doti importantissime nel settore professionale.
L’organizzazione e il metodo
Per gestire efficacemente le paghe servono precisione, puntualità e un metodo di lavoro all’avanguardia. Le attività da svolgere sono numerose: rilevare le presenze, elaborare i cedolini, gestire le ferie e i permessi, calcolare i contributi e le imposte, inviare le denunce agli enti proposti e tanto altro ancora.
Ecco perché è essenziale pianificare e seguire un metodo con check-list, oltre a farsi aiutare da un software specifico per automatizzare alcune azioni che manualmente potrebbero portare ad errori umani.
Il supporto tech
Nel lavoro quotidiano di un consulente del lavoro utilizzare un software gestionale avanzato rappresenta una risorsa imprescindibile; proposte come il software di Ranocchi Fabriano sono ideali e funzionano come strumenti completi per gestire non solo le paghe ma anche tutto ciò che riguarda l’amministrazione del personale.
Prediligerne uno con interfaccia intuitiva, un alto livello di automazione e semplificazione fa sì che le attività correnti riducano al minimo errori dovuti a calcolo di stipendi, imposte e contributi velocizzando di molto le attività così da potersi concentrare sugli aspetti strategici.
Attenzione poi a prediligere un software che abbia un’assistenza tecnica competente e veloce e un buon rapporto qualità prezzo, magari preferendo una soluzione scalabile per adattarsi alla crescita del progetto.
Gestione delle relazioni con i clienti
Una parte fondamentale del lavoro del consulente del lavoro è la costruzione di un rapporto solido e duraturo con i propri clienti che implica non solo competenza e affidabilità, ma anche capacità di ascolto, empatia e disponibilità.
Il consumatore deve sentirsi seguito e supportato in ogni fase, dalla semplice richiesta informativa fino alla gestione di situazioni più complesse come licenziamenti, assunzioni agevolate o vertenze sindacali. Rispondere con prontezza, offrire soluzioni concrete e personalizzate, essere trasparenti nelle comunicazioni: queste sono le basi per instaurare una relazione professionale di fiducia.
Al passo con gli aggiornamenti
Come sempre il mondo del lavoro è in evoluzione e va di pari passo con cambiamenti normativi: riforme previdenziali, incentivi per le assunzioni, modifiche di contratti collettivi ed adempimenti digitali. Un consulente del lavoro deve restare aggiornato, seguire corsi di formazione, webinar, convegni e partecipare a dibattiti della categoria per proporre un servizio all’avanguardia.
Svolgere l’attività di consulente del lavoro nel migliore dei modi richiede un mix di skill tecniche, organizzative e relazionali. Il mestiere ha bisogno di passione, precisione e una propensione al miglioramento, anche attraverso corsi specifici.
In più, la tecnologia diventa un supporto preziosissimo: software gestionali forniscono l’aiuto necessario nella gestione di tutte le attività automatizzabili tenendo conto delle schede dei vari dipendenti e tutto ciò che concerne la gestione paghe. Utilizzando un’organizzazione solida, un metodo di lavoro efficace e un aggiornamento costante il consulente può rappresentare un punto di forza per ogni impresa.
L’articolo Come svolgere al meglio l’attività di consulente del lavoro e occuparsi delle paghe proviene da Costozero, magazine di economia, finanza, politica imprenditoriale e tempo libero – Confindustria Salerno.