
Continuano, non senza difficoltà, le indagini sulla scomparsa di Denisa Maria Adas, la escort svanita nel nulla a Prato. Il caso procede a rilento poiché le immagini delle telecamere di videosorveglianza, potenzialmente decisive, risultano ancora irraggiungibili a causa di un malfunzionamento del sistema. Così come spiega Il Tirreno, il problema tecnico riguarda il software o il server che gestisce il sistema di videosorveglianza comunale, che si blocca ogni volta che si tenta di scaricare le immagini. Il comune di Prato ha spiegato: “La mole di materiale richiesta e un sistema informatico che ormai ha qualche anno, hanno comportato dei problemi tecnici. Entro la fine della prossima settimana o l’inizio della successiva dovremmo riuscire a consegnare il materiale”.
Intanto le indagini sulla scomparsa di Denisa Maria Adas vedono due ulteriori sviluppi: l’amica della escort, che aveva fornito un’importante testimonianza sulla madre della ragazza, la quale sarebbe stata al corrente di ciò che sarebbe accaduto alla figlia, risulta al momento irreperibile. Si sospetta che la donna sia fuggita all’estero, forse in Romania, per paura di ritorsioni legate alla sua testimonianza. L’amica di Denisa, infatti, aveva raccontato che l’escort “è stata rapita e seviziata da romeni, le hanno rotto i denti. Lo ha ordinato un avvocato italiano, non accetta il rifiuto”.
E proprio l’avvocato in questione, amico della madre di Denisa, è ora indagato con l’ipotesi di sequestro di persona. Il legale ha negato di aver ricevuto qualsiasi avviso di garanzia ma dalla procura di Prato ha confermato la regolare notifica da parte della polizia giudiziaria. Tuttavia, l’avvocato non è stato ancora ascoltato dagli inquirenti.