
Il Festival di Sanremo 2026-2028 dovrà passare da gara pubblica: respinti i ricorsi della Rai e del Comune.
Il Festival di Sanremo si prepara a una svolta storica. Il Consiglio di Stato ha respinto gli appelli presentati dalla Rai, dalla Rai Pubblicità e dal Comune di Sanremo contro la sentenza del Tar della Liguria, che aveva imposto una gara pubblica per l’assegnazione dei marchi del Festival per il triennio 2026-2028. La decisione mette fine a un lungo contenzioso e cambia le regole del gioco per la manifestazione canora più seguita d’Italia. Ma cosa cambia adesso? Scopriamo cosa implica la decisione del Consiglio di Stato.
Fine dell’affidamento diretto: verso un nuovo modello di gestione
La sentenza stabilisce che l’affidamento diretto alla Rai per le edizioni 2024 e 2025 è stato illegittimo. Di conseguenza, anche per il futuro sarà necessario passare attraverso una procedura competitiva e trasparente.
Questo significa che, pur essendo la Rai al momento l’unico soggetto ad aver manifestato interesse, non potrà ottenere in automatico l’organizzazione del Festival di Sanremo.
Teatro Ariston di Sanremo
Ora tocca a Comune di Sanremo e Rai trovare un punto d’incontro. L’amministrazione locale, forte della sentenza, potrebbe chiedere condizioni economiche più vantaggiose per la concessione dei diritti. La Rai, dal canto suo, potrebbe opporre resistenza facendo leva su vincoli di budget e sostenibilità economica.
Il futuro del Festival di Sanremo
La trattativa sarà decisiva per il futuro del Festival, che nel corso degli anni ha assunto un ruolo centrale non solo nella cultura italiana, ma anche nell’economia del territorio ligure.
Il prossimo passo sarà il deposito delle motivazioni della sentenza, che chiariranno ulteriormente cosa ha portato alla decisione definitiva.
Nel frattempo, cresce l’attesa per capire se il Festival di Sanremo resterà in mano alla Rai o se si apriranno le porte ad altri possibili soggetti interessati, con conseguenze che potrebbero ridefinire l’identità stessa della kermesse.