
C’è anche un frate tra le persone che dovranno sottoporsi al test del Dna nell’ambito della nuova inchiesta sul delitto di Garlasco: si tratta di fra’ Alessandro Biasibetti, storico amico di Marco Poggi, il fratello minore della vittima Chiara Poggi.
Nell’agosto del 2007, all’epoca dell’omicidio della 26enne, Biasibetti faceva parte del gruppo ristretto di ragazzi -allora 19enni – che frequentavano abitualmente la casa dei Poggi in cui fu uccisa Chiara. Conosceva il fratello della ragazza fin dai tempi dell’asilo e in quel periodo era fidanzato con Angela Taccia, oggi avvocata di Andrea Sempio, anche lui membro della comitiva e attualmente indagato per il delitto.
Ricordiamo che per l’omicidio di Garlasco è stato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere Alberto Stasi, all’epoca dei fatti fidanzato di Chiara Poggi. Il caso è stato riaperto nei mesi scorsi dalla Procura di Pavia dopo che i difensori di Stasi hanno fatto nuovi accertamenti sulla perizia genetica del 2014 relativa al Dna trovato sulle unghie di Poggi.
Biasibetti, che non risulta indagato, sarà convocato nei prossimi giorni dalla Questura di Milano per sottoporsi a un tampone biologico: il suo Dna sarà tra quelli analizzati e comparati nel maxi-incidente probatorio, passaggio cruciale nella nuova inchiesta sul delitto di Garlasco. Oltre al frate, saranno prelevati campioni biologici anche a Mattia Capra e Roberto Freddi, altri due amici di Marco Poggi, entrambi perquisiti nelle scorse settimane dalle forze dell’ordine, e alle gemelle Paola e Stefania Cappa, cugine di Chiara e Marco. Nessuna di queste persone risulta iscritta al registro degli indagati, dove al momento compare solo il nome di Sempio.
Come ricostruisce La Repubblica, nei giorni dell’omicidio i genitori di Chiara Poggi e Marco si trovavano in vacanza in Trentino proprio insieme alla famiglia Biasibetti: anche Alessandro era con loro. Le due famiglie facevano le vacanze insieme in montagna dal 2002.
La sera del 3 agosto, dieci giorni prima dell’omicidio, Alessandro e Marco avrebbero incontrato Sempio e gli altri due amici per i saluti.
Biasibetti è stato già interrogato dagli inquirenti nell’ottobre 2008, lo stesso giorno in cui Sempio esibì alle forze dell’ordine il presunto scontrino che proverebbe che la mattina del delitto lui si trovava a Vigevano.
Ai magistrati, il religioso aveva descritto così il suo legame con la famiglia Poggi: “Siamo cresciuti insieme. Moltissime volte mi sono portato presso l’abitazione di Marco, tanto da conoscere sia i genitori che la sorella Chiara, con la quale non avevo un rapporto di frequentazione attesa la differente età”. Biasibetti aveva anche confermato di avere una bicicletta “del tipo da donna in quanto in uso anche a mia madre, di colore nero”, simile a quella che era stata notata da due testimoni il giorno del delitto davanti alla casa in cui è stata uccisa Chiara.
Biasibetti, che oggi ha 36 anni, ha frequentato l’università a Pavia, prima di decidere di farsi frate: è stato ordinato diacono a Bologna lo scorso 7 dicembre.