Tempo di lettura: 2 minuti
Mercoledì 28 maggio, agli spettacoli delle 15,50 e 18,15, al Multicinema Galleria di Bari, ultimo giorno di proiezione per «Eraserhead – La mente che cancella», film d’esordio del 1977 di David Lynch, cult del genere e fonte d’ispirazione per tantissimi registi. Il lungometraggio si ripresenta in una nuova veste restaurata in 4K, in versione originale con sottotitoli in italiano e fa parte del ciclo «The Big Dreamer», promosso da Lucky Red e Cineteca di Bologna: sarà anche accompagnato dal documentario «First Image – David Lynch», in cui il regista statunitense racconta la genesi di un’opera che ancora oggi inquieta e affascina.
È un’occasione rara per immergersi nell’incubo sperimentale che ha dato inizio alla poetica lynchiana. Realizzato tra il 1972 e il 1977 grazie al supporto dell’American Film Institute, e nonostante la scarsa distribuzione iniziale, il film è diventato un cult assoluto, consacrando il regista come uno dei nomi più originali del cinema mondiale. Girato in bianco e nero e caratterizzato da un’estetica cupa e straniante, è un’opera che esplora temi come la paternità, l’alienazione e l’angoscia esistenziale, immergendo lo spettatore in un paesaggio mentale fatto di sogni, incubi e suoni disturbanti.
Il protagonista Henry Spencer (interpretato da Jack Nance), tipografo solitario, vive in uno squallido appartamento circondato da visioni oniriche e ambienti industriali decadenti. Invitato a cena dalla famiglia della sua ex fidanzata Mary (Charlotte Stewart), scopre di essere padre di una creatura deforme e urlante. Costretto ad assumersi la responsabilità di crescere questo essere, Henry scivola lentamente in un vortice di follia, in cui realtà e allucinazione si fondono in maniera indistinguibile. La narrazione frammentaria e l’atmosfera claustrofobica amplificano la sensazione di disagio, rendendo «Eraserhead» un’esperienza cinematografica unica e disturbante.
«In pochi si sono chiesti perché, vedendo un film di David Lynch, ci si sente a casa», scrive il critico Roy Menarini, appassionato studioso del cinema del regista americano. «Anche di fronte ai mondi più oscuri, alle minacce più irrazionali, alla violenza più raccapricciante, l’universo ribattezzato come Lynchtown è diventato per noi familiare. Amiamo abitarci, tornarci, metterci alla prova ogni volta. E non è un caso che la notizia improvvisa della morte del regista americano abbia suscitato una delle più sincere e unanimi ondate di affetto che si ricordino per un artista: evidentemente quel piacere di fronte ai suoi racconti distorti e geniali è sempre stato dettato dall’integrità artistica e dalla trasparenza creativa. Lynch, in pratica, ci ha sempre detto la verità, si è confessato con un candore unico, si è spogliato delle sue visioni e le ha condivise senza filtri, da uomo generosissimo quale era e testardamente dedito al suo cinema e alle sue immagini. Rivedere tutti insieme i suoi film significa ora riguardare in prospettiva tutta la nostra Lynchtown personale, perdendoci volontariamente in quel magnifico e impareggiabile labirinto visionario dove i confini tra un’opera e l’altra tendono a sfumare».
Biglietti acquistabili in cassa e on line (costo 8 euro), su multicinemagalleria.18tickets.it, info 080.521.45.63.
L’articolo Il 28 maggio al Multicinema Galleria di Bari ultimo giorno per ERASERHEAD – LA MENTE CHE CANCELLA proviene da LSD Magazine.