Il comune di Bari punta a trasferire sul lungomare la movida per decongestionare il quartiere Umbertino. Insorgono i residenti. “Dalla padella alla brace – scrive infatti Mauro Gargano, rappresentate del Comitato salvaguardia quartiere umbertino – Parlare di ulteriore “deregulation” in una zona Far west (diventata tale proprio perché non si è voluto regolamentare ciò che doveva essere regolamentato) è inaccettabile.
La possibilità – dice- nel rispetto delle normative regolamentari esistenti, di concedere spazi pubblici sui giardini per tavolini e sedie, ma solo alle attività di ristorazione prospicenti agli stessi, che non hanno sufficiente spazio sul marciapiede, è già prevista (art 43 comma 4 e art 44 del regolamento occupazione suolo pubblico). Si concedano gli spazi ma nel rispetto delle norme regolamentari esistenti, che contemplano anche la dimensione dello spazio concedibile in proporzione agli spazi interni delle attività. No ad ogni forma di “deregulation” (che inevitabilmente andrebbe solo ad aumentare le problematiche esistenti ed aumentare il carico antropico insostenibile).
No alla creazione a largo Giannella, area adiacente a Largo Adua (distante appena una cinquantina di metri), del “villaggio della movida”. Si andrebbe a replicare, in maniera amplificata, la situazione creatasi sul molo San Nicola (area del “ciringuito”, per intenderci) con tutte le sue problematiche negative.
Gli spazi aggregativi – conclude – vanno creati nelle aree che necessitano di essere rivitalizzate per farle crescere e diventare attrattive e non incrementati nelle aree già sottoposte ad un carico antropico insostenibile. Sembrerebbe ovvio ma ancora una volta dobbiamo constatare che manca la volontà di andare in quella direzione. Così non si risolvono le problematiche, le si acuiscono”
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