
Tra coloro che hanno espresso il proprio dolore e sdegno per la morte di Martina Carbonaro, la 14enne uccisa ad Afragola dal suo ex fidanzato, il 19enne Alessio Tucci, c’è anche la docente Carla Caputo, la professoressa della ragazza. In un post pubblicato sul suo profilo Facebook, infatti, l’insegnante ha scritto: “‘Prof. Carbonaro ,no Carbonara . E dai Martina che fa’ a me piace la carbonara e tu sei bella e buona come un piatto di carbonara’. Così noi scherzavamo sempre. Non l’accetto, non ci posso credere e invece è arrivata la notizia della tua morte. Porterò per sempre nel cuore il tuo volto, la tua voce, la tua presenza in aula. E porterò anche questo dolore, trasformandolo in un impegno ancora più forte per educare al rispetto, all’uguaglianza, alla libertà. Avevi solo 14 anni. Avevi diritto alla vita, ai sogni, ai primi amori, alle risate tra i banchi. Invece sei stata strappata via. Brutalmente. Ingiustamente. Silenziosamente. Come docente mi sento tradita. Da una società che non sa proteggere le sue ragazze. Da un sistema che ancora oggi tollera, minimizza, giustifica la violenza. Ci insegnano a spiegare il rispetto, ma non ci danno gli strumenti per garantirlo fuori dalle mura della scuola. E la delusione è immensa. Perché ogni volta che perdiamo una ragazza, perdiamo una parte del nostro futuro. Perdere un’alunna così è come perdere una figlia. Come se mi avessero strappato un pezzo dell’anima, senza spiegazione. Ciao Martina riposa in pace”.
Intanto emergono nuovi, agghiaccianti, dettagli sul femminicidio della ragazza. A rivelarli è stato il suo assassino durante l’interrogatorio di convalida del fermo. “Mi ha negato un abbraccio, si è girata di spalle, io ho preso un sasso e l’ho colpita più volte” ha dichiarato Alessio Tucci che ha anche aggiunto ulteriori dettagli. “La maglietta bianca l’ho buttata. I pantaloni invece li ho tolti una volta arrivato a casa e mia madre li ha lavati”. La madre di Tucci, però, non si sarebbe resa conto che i jeans erano sporchi di sangue.