
La notorietà di Nadia Bertorello è legata principalmente alla relazione con Nino Benvenuti, che l’ha definita il suo “grande amore”.
Nadia Bertorello si è fatta conoscere per la sua bellezza, eleganza e storia d’amore con Nino Benvenuti, leggenda del pugilato italiano, campione olimpico nel 1960 e campione mondiale dei pesi medi tra il 1967 e il 1970. Ecco una panoramica sulla sua vita e carriera.
La biografia e la carriera di Nadia Bertorello
Nata a Bologna il 17 aprile 1947, sotto il segno dell’Ariete, Nadia Bertorello proveniva da una famiglia originaria di Reggio Emilia, che in seguito si trasferì a Casablanca, in Marocco, per poi rientrare in Italia. Nel 1967, all’età di 20 anni, venne eletta Miss Emilia, un riconoscimento alla sua bellezza e fascino naturale.
La fascia conquistata la rese una figura nota nel panorama mondano dell’epoca. Non ci sono molte informazioni dettagliate sulla carriera professionale di Nadia Bertorello, ma è noto che dopo il suo periodo come Miss Emilia nel 1967, lavorò come modella.
Nel 1967 conobbe Nino Benvenuti, con il quale visse una storia d’amore scandalosa per quegli anni. Per proteggersi dall’invadenza della stampa e dalle malelingue decise di lasciare l’Italia per crescere la figlia da sola in un ambiente sereno.
Negli anni ’90, ritornò in Italia ed aprì un negozio di abbigliamento a Roma. Fu in questo contesto che, dopo la separazione di Benvenuti dalla prima moglie, i due si ritrovarono. La loro relazione riprese e culminò nel matrimonio il 12 dicembre 1998, celebrato a Roma da Gianfranco Fini, con testimoni l’attore Giuliano Gemma e Vittorio Sgarbi. Durante il matrimonio, riconobbe ufficialmente la figlia Nathalie, che nel frattempo lo aveva cercato e con cui aveva instaurato un rapporto.
Nadia Bertorello è deceduta il 24 gennaio 2023 a Roma, dopo una malattia, ed esaudendo il suo desiderio è stata sepolta a Pieve Modolena, vicino a Reggio Emilia, accanto ai genitori. La sua tomba reca l’iscrizione “Nadì Bertorello in Benvenuti”.
La storia d’amore tra Nadia Bertorello e Nino Benvenuti
Nel 1967, conobbe Nino Benvenuti, all’apice della sua carriera sportiva, dando inizio ad una relazione che fece scalpore nell’Italia degli anni Sessanta, segnata da un forte moralismo e da un contesto sociale in cui il divorzio non era ancora legalizzato.
La storia d’amore tra Nadia e Benvenuti è stata definita una “favola adulta” per il suo carattere romanzesco. La loro relazione, condannata dall’opinione pubblica per via di pregiudizi, fu ostacolata da scandali e pressioni sociali. Persino Papa Paolo VI annullò un’udienza con Benvenuti a causa del clamore mediatico.
Infatti all’epoca Benvenuti era già sposato con Giuliana Fonzari ed era anche padre, così la relazione con Nadia, dalla quale nacque la figlia Nathalie, fu al centro di uno scandalo mediatico. A causa delle pressioni sociali e delle difficoltà personali, i due si separarono poco dopo la nascita di Nathalie, e Nadia si trasferì in Francia con il fratello per sfuggire al giudizio pubblico. Durante questo periodo, crebbe la figlia da sola, senza mai parlare male di Benvenuti, come lui stesso riconobbe in seguito.
Negli anni ’90, Nadia ritornò in Italia e successivamente riallacciò i rapporti con il campione del pugilato. Dopo la separazione di Benvenuti dalla prima moglie, i due si ritrovarono: la loro relazione riprese e culminò nel matrimonio il 12 dicembre 1998, celebrato a Roma da Gianfranco Fini, con testimoni l’attore Giuliano Gemma e Vittorio Sgarbi. Durante il matrimonio, Benvenuti riconobbe ufficialmente la figlia Nathalie, che nel frattempo lo aveva cercato e con cui aveva instaurato un rapporto.
Nonostante le difficoltà, la coppia si riunì dopo trent’anni, dimostrando un legame profondo e duraturo. La loro storia si è ritrovata ad essere di grande interesse per i media, evidenziando il carattere romantico e travagliato.
Chi è Nino Benvenuti?
Giovanni “Nino” Benvenuti è nato il 26 aprile 1938, sotto il segno del Toro, a Isola d’Istria – allora Italia, oggi Slovenia – in una famiglia di pescatori. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la sua famiglia si trasferì a Trieste. Fin da giovane mostrò talento per il pugilato, sport in cui si distinse per tecnica, eleganza e determinazione.
Benvenuti esordì come dilettante vincendo il titolo italiano dei pesi welter nel 1956 e 1957. L’apice nella boxe lo raggiunse alle Olimpiadi di Roma 1960, dove conquistò la medaglia d’oro nei pesi welter, guadagnandosi il soprannome di “re di Roma” ed il prestigioso Val Barker Trophy come miglior pugile del torneo.
Passato al professionismo nel 1961, dominò le categorie dei pesi medi e superwelter. Vinse il titolo mondiale dei pesi superwelter nel 1965 contro Sandro Mazzinghi ed il titolo mondiale dei pesi medi nel 1967, sconfiggendo Emile Griffith in una storica trilogia di incontri al Madison Square Garden. Difese il titolo dei medi fino al 1970, quando lo perse contro Carlos Monzón. Quando concluse la carriera professionistica segnò un record di 82 vittorie (35 per KO), 7 sconfitte e 1 pareggio in 90 incontri.
Dopo il ritiro nel 1971, Benvenuti si dedicò a diverse attività: fu commentatore sportivo, attore in piccoli ruoli, ristoratore e gestore di una palestra a Roma. Tra i vari riconoscimenti ottenuti, si deve ricordare il suo inserimento nella International Boxing Hall of Fame nel 1992, per la sua tecnica raffinata e il carisma sul ring. Nino Benvenuti è morto il 20 maggio 2025 a Roma, all’età di 87 anni, dopo una lunga malattia.
Curiosità su Nadia Bertorello
– Nadia è ricordata come una donna elegante, intelligente e discreta, capace di mantenere una relazione affettuosa con la figlia Nathalie e di sostenere Benvenuti nella sua vita post-pugilistica.
– Nonostante la notorietà dovuta alla relazione con Benvenuti, Nadia mantenne sempre un profilo basso, evitando di alimentare pettegolezzi.
– La sua morte ha lasciato un vuoto profondo nell’ex campione, che l’ha ricordata in varie occasioni pubblicamente, mostrando per lei grande affetto, e sottolineando il rimpianto di non averla scelta prima. Nino Benvenuti la definì il suo “grande amore” ed “angelo custode”.