
Leggo con apprensione che su Disney+ è appena partita una nuova serie tv con Stanley Tucci protagonista, ottimo attore, anche molto simpatico, già testimonial dell’Italia nel mondo con la serie “Searching for Italy”. Le tappe del nuovo viaggio gastronomico di “Tucci in Italy” saranno cinque regioni, tra le quali la Toscana dove vivo.
L’ansia deriva dal fatto che nella vecchia serie Tucci veniva filmato mentre riceveva un bicchiere di vino rosso da una buchetta nel centro storico di Firenze, presentandola come una “tradizione fiorentina rinata”. Non era vero ma da allora i locali del centro hanno scavato buchette del vino dappertutto (anche nel muro dei vicini o, pare, riadattando buchette di Poste italiane ormai in disuso) e frotte di turisti con l’iPhone fanno la coda per farsi porgere il vino da lì come se fosse più buono. Dev’essere l’”experience”, il turismo esperienziale e, soprattutto, instagrammabile. Classico caso di “invenzione della tradizione” come il kilt scozzese o la pinsa romana, inventata nel nuovo millennio ma spacciata come se fosse nata con il De Bello Gallico.
Intendiamoci: io non c’ero ma pare che le buchette del vino esistessero veramente qualche secolo fa, ricavate nei muri dei palazzi nobiliari del centro di Firenze per vendere vino direttamente dai produttori ai cittadini, senza passare per gli osti e, forse, per evitare i contatti durante la peste. Non è mai stata una tradizione resuscitata, ma si è trasformata in un’esca perfetta per l’avidità di un overtourism mai sazio della Toscana rustica ma elegante.
La domanda che mi faccio è: cosa si inventerà questa volta Stanley Tucci? Nei prossimi dieci anni dove vedremo le code dei turisti americani in Toscana? Ne ho parlato con ChatGPT che si conferma molto più bravo a inventare che a fornire informazioni attendibili. Ecco le nostre proposte per Tucci in Tuscany.
1. L’uovo del Palio: ricetta segreta che le contrade di Siena preparavano per caricare i fantini prima del Palio, un uovo sodo farcito con pecorino, zafferano e pane raffermo, avvolto in un fazzoletto con i colori della contrada. Nel caso aiuta a digerire la sconfitta.
2. La Pappardella alla Mandragola: piatto afrodisiaco che l’oste titolare della trattoria “Il Principe” propose a Machiavelli per risollevargli il morale durante l’esilio. Pare che l’effetto sia così rapido che nessuno è mai riuscito a finire il piatto. Al sugo ai porcini, oltre a pecorino stagionato e pepe nero, vengono aggiunti un mazzetto di erba cipollina, timo e una spezia ancora oggi segreta, ma tritata finemente.
3. Il Pane dell’Accoglienza: secondo la leggenda, le famiglie contadine toscane lo appendevano alla porta per offrire ospitalità ai viandanti nel Medioevo, quasi sempre sudati, per non farli entrare in casa. Piccolo filone intrecciato, fatto con farina integrale, miele e semi di finocchio, con una croce e un sole incisi a mano.
4. Il Ciacco di Firenze: dolce inventato per burlarsi delle profezie del Savonarola, è un biscotto di frolla nera al cacao e pepe, ripieno di crema d’arancia. Ha la forma di un muso di profilo con un naso importante.
5. La “Ricotta dell’Alba” del Casentino. Secondo la leggenda, i pastori casentinesi offrivano la prima ricotta dell’alba agli spiriti del bosco. E’ una ricotta aromatizzata con fiori di campo raccolti alle prime luci del giorno e viene venduta in piccole forme avvolte in foglie di castagno. Ideale per colazioni “spirituali” in agriturismo, può avere effetti lassativi.
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