Un artista della Nuova Generazione che “ha evitato di aderire rigidamente a schemi pittorici predefiniti, creando una sintesi straordinaria tra la tecnica libera e la pittura controllata, esplorando le trasformazioni culturali e le nuove dinamiche sociali della globalizzazione, per interrogarsi infine sulla bellezza e la verità universale”. Così lo studioso d’arte Lü Peng definisce Zhang Zhaoying, nato a Guangzhou, in Cina, nel 1988. Dopo aver studiato pittura a olio all’Istituto di Belle Arti del Sichuan e ampliato le sue conoscenze artistiche con un Master all’Académie Royale des Beaux-Arts di Bruxelles, l’artista si è specializzato in arte scenica e teatro dell’assurdo all’Università di Scienza e Tecnologia di Macao e attualmente insegna presso la Scuola dell’Istituto di Belle Arti di Tianjin. Zhang vanta numerose personali, tra le quali quella organizzata al Museo d’Arte dell’Università di Nanchino nel 2019, e partecipazioni a importanti eventi come la Biennale di Chengdu e mostre in Svizzera, Germania e New York.
L’artista ridisegna i confini dell’arte contemporanea, fondendo audacemente elementi del presente come la globalizzazione, i social media e l’intelligenza artificiale. A fare risultare distintivo il suo approccio è l’uso di pratiche anticonvenzionali, prima fra tutte la riappropriazione, con cui rielabora materiali e icone del passato per inserirli in un contesto nuovo e provocatorio.
Classici della storia dell’arte si trovano, così, immersi in scenari insoliti, dove figure tratte dal mondo del circo o dalle luci sfavillanti di Broadway irrompono sulla scena, instaurando un dialogo giocoso e spiazzante che chiama in causa anche lo spettatore. L’opera diventa, così, un territorio di tensione creativa, dove convivono una lettura apparentemente coerente e dettagli volutamente dissonanti: può trattarsi di un granchio, un polipo, o altri elementi surreali che spuntano in luoghi inaspettati, come potrebbe esse un cielo nuvoloso. Ciò che ne consegue è un’esperienza visiva simile alla decifrazione di un rebus: un gioco di interpretazione in cui ogni elemento, per quanto straniante, contiene un significato nascosto.
Zhang Zhaoying, Lifelong Beauty – A Small Town Story, 2024
Zhang si distingue per una padronanza tecnica che unisce pennellate morbide e decise in una sintesi stilistica di grande coerenza e forza espressiva. Tra le opere esposte spiccano diversi lavori appartenenti alla serie Lifelong Beauty, testimonianza di un’indagine profonda sul concetto di bellezza. Un tema che l’artista affronta da una prospettiva marginale, decostruendone le forme convenzionali per ricomporle poi in visioni nuove e personali. Il risultato è un corpus pittorico che esplora il delicato equilibrio tra immaginazione, aspettativa e realtà. Le sue tele invitano il pubblico a riflettere sulla natura transitoria della bellezza e sull’emotività che accompagna i desideri e le aspirazioni umane, seppur non consegnando una soluzione o una risposta chiara allo spettatore.
Con uno sguardo che intreccia tradizione e contemporaneità, Zhang Zhaoying presenta un corpus di opere in cui convivono riferimenti alla pittura classica cinese, suggestioni globali e simbolismi visivi dal forte impatto scenografico. L’artista costruisce un universo immaginifico popolato da elementi teatrali, enigmi visivi e allegorie che riflettono sul nostro tempo, attraversato da mutamenti culturali, sociali e tecnologici. Temi come identità e verità diventano oggetto di un’indagine estetica condotta con ironia e rigore formale, in un contesto dominato dalla sovrabbondanza di informazioni.
La mostra trova una cornice ideale nelle stanze affrescate del piano nobile di Palazzo Grimani, luogo emblematico del Rinascimento veneziano e sede dei Musei archeologici nazionali di Venezia e della Laguna. In questo dialogo tra arte antica e ricerca contemporanea, il percorso espositivo rielabora in chiave attuale motivi iconografici tradizionali. La pratica di Zhang si rivela così un esercizio di riscrittura culturale: un confronto serrato tra passato e presente che invita lo spettatore a una riflessione visiva e concettuale.
Il progetto s’inserisce con naturalezza nell’atmosfera raffinata del palazzo, impreziosito da stucchi e affreschi di maestri come Giovanni da Udine, Francesco Salviati e Federico Zuccari, e custode della straordinaria collezione di sculture classiche voluta da Giovanni Grimani. In questo contesto ricco di memoria e bellezza, le opere dell’artista cinese si offrono come nuovi strumenti di lettura del nostro tempo, suggerendo inedite connessioni tra civiltà, epoche e linguaggi.
Zhang Zhaoying, Lifelong Beauty – The Temptation of De Chirico, 2023-2024
Lifelong Beauty di Zhang Zhaoying. La mostra, a cura di Lü Peng, Li Guohua e Carlotta Scarpa, è organizzata da L-ART CONTEMPORARY con Manuela Schiavano e si sviluppa nelle diverse sale del secondo piano del Museo di Palazzo Grimani con l’esposizione di ventisei opere. Sarà possibile accedere a partire dall’8 maggio 2025 fino al 3 agosto 2025 dal martedì alla domenica, negli orari compresi tra le 10.00 e le 19.00.
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