
C’era una volta Simurg che era un Dio capace di placare la confusione che è nel mondo, o almeno così credevano gli Uccelli. Così si alzarono in volo, si misero in viaggio per conoscerlo, e salvarsi con lui dalle fatiche di questa vita. Il viaggio fu lungo e pieno di prove, ma alla fine arrivarono al luogo in cui viveva Simurg. E tutto ciò che videro fu uno specchio d’acqua che rifletteva la loro stessa immagine.
-“La conferenza degli Uccelli”, poema persiano del XII secolo di Farid al-Din Attar
Noi siamo il Coro Voci dal Mondo, una comunità aperta all’incontro con tutte le diversità. Siamo cocai veneziani, aquile della Costa d’Avorio, usignoli siciliani, condor, colibrì, cormorani.
Il nostro canto è un garrito calabrese, un cinguettio rumeno, pigoliamo in Pidgin English e trilliamo in tedesco e ungherese…Vieni con noi, non importa chi vola in testa e chi vola in coda, formiamo tutti una cosa sola.
Alla ricerca di Simurg è un progetto iniziato nel 2021 che ha coinvolto, oltre al Coro Voci dal Mondo, il Coro delle Cicale e la Caritas Veneziana. Una Carovana della Musica composta di persone eterogenee, migranti e cittadini italiani, ha percorso il tragitto dal Veneto a Sarajevo attraversando il Friuli Venezia Giulia. Un centinaio di persone ha portato il canto attraverso la rotta balcanica spinte dalla conoscenza e dalla solidarietà.
Le due migrazioni che interessano il nostro Paese, quella della rotta mediterranea e quella della rotta balcanica sono confluite nel villaggio dove viveva Simurg e si sono rispecchiate. Adesso la Carovana è tornata ma il canto continua. Parola di Giuseppina Casarin, maestra del coro che raggiungo telefonicamente.
Il coro Voci dal Mondo esiste dal 2008, la sua sede è a Mestre ed è aperto a tutti quelli che vogliono condividere un’esperienza musicale e di vita. Partecipare alle attività del coro non richiede conoscenze specifiche, non ci sono limitazioni imposte dal sesso, dall’età, dall’etnia o dalla professione religiosa.
Il nostro coro è eterogeneo, comprende cittadini italiani, stranieri residenti, stranieri richiedenti asilo nel territorio regionale. Siamo anche aperti a abilità e disabilità diverse presenti nelle nostre comunità. È presente anche una trasversalità legata all’età e questo caratterizza ulteriormente il nostro coro che si dimostra aperto a qualsiasi forma di identità che costituisce il sostrato sociale.
Il progetto del coro nasce grazie a una intuizione di Roberta Zanovello, operatrice sociale del servizio Etam, politiche sociali, del Comune di Venezia
che mi ha proposto un progetto musicale da attuare nel rione Piave, quartiere che comprende la stazione ferroviaria di Mestre, che presentava situazioni di percezione di insicurezza da parte dei cittadini. Il quartiere da anni stava vivendo una trasformazione e stava mutando identità sia abitativa che commerciale.
Le case dei ferrovieri, che caratterizzano ancora il quartiere, già vendute a riscatto ai dipendenti delle Ferrovie negli anni Settanta, erano passate di mano varie volte nel corso degli anni fino a occupare un segmento di mercato immobiliare rivolto a famiglie di lavoratori stranieri che con mezzi propri, la bicicletta, potevano raggiungere velocemente il posto di lavoro nel distretto industriale di Porto Marghera. In questo contesto sociale ai negozi di prossimità si affiancano negozi etnici a soddisfare le esigenze dei nuovi abitanti.
La finalità di questa esperienza culturale, aperta a tutti, era di testimoniare la possibilità di una convivenza tra le diverse anime. Sono trascorsi quasi vent’anni da allora e il nostro coro continua la sua missione attraverso la musica. nonostante in questi anni la percezione di insicurezza sia aumentata. Anche Venezia, come tutta Italia, risente di un clima politico volto più alla repressione che alla comprensione (vedi decreto sicurezza), con l’aggravante specifica che nel nostro comune si è proceduto allo smantellamento costante di tutti i servizi delle politiche sociali a scapito di tutti i cittadini.
Venendo meno la rete di operatori sociali che intervengono direttamente nei casi di disagio e degrado, il tessuto sociale si disgrega e le situazioni di attrito prevalgono sul dialogo.
Un dialogo che Giuseppina Casarin persegue, attraverso la musica da cinquant’anni.
Ho insegnato musica nella scuola media, attualmente insegno canto di tradizione orale presso il Conservatorio di Musica di Castelfranco Veneto. La mia formazione è orientata alla didattica della musica nelle comunità. Il mio interesse personale è legato a progetti che vedono il canto in funzione di facilitatore di momenti aggregativi e espressivi di esperienze artistiche in comunità diverse. Musica e canto entrano in dialogo con le persone e le persone fra loro.
Giuseppina è anche una voce de La Compagnia delle Acque, gruppo vocale che accompagna Gualtiero Bertelli (Gualtiero è un mio maestro da quand’ero ragazzina) nei suoi concerti e che l’ha vista direttamente coinvolta in un progetto di ricerca di canti legati all’emigrazione italiana dall’Ottocento ai giorni nostri. Il progetto si è poi concretizzato in un’antologia di venti brani tratti da diversi repertori che affrontano la tematica dell’emigrazione da più angolazioni.
Quando mi hanno proposto il progetto del Coro, il mio interesse era principalmente di conoscere i canti degli immigrati e subito mi sono resa conto che i canti erano ponti per conoscere le persone e le loro storie. Era l’unico bagaglio che custodivano ancora intatto, l’ultimo legame con la loro terra.
Nel febbraio 2024 Giuseppina Casarin è stata nominata Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, titolo conferitole dal Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella con questa motivazione: “per facilitare, attraverso il canto, i rapporti tra persone appartenenti a diverse culture.”
Voglio cantare canti in nuove lingue
e ascoltare suoni mai suonati
voglio toccare gesti in nuovi giochi
perdermi con ritmi mai danzati
Voglio sentir pregare in cento lingue
cento dei diversi eppure uguali
voglio veder giocare cento giochi
da uomini diversi eppure uguali
[“Noi“, testo di Gualtiero BertellI, musica di Gualtiero Bertelli, 2003,
traccia n.20 dell’album Quando emigranti…
Gualtiero Bertelli e la Compagnia delle Acque]
L’articolo Alla ricerca di Simurg: il coro dei popoli proviene da ytali..