Partirà nei prossimi giorni un avviso pubblico rivolto ad oltre 6mila cittadini che abitano in 202 edifici vincolati. La soddisfazione espressa dall’Ordine degli Architetti della provincia di Bari.
“Tanto tuonò che piovve – si legge in una nota – Dopo anni di appelli rimasti inascoltati da tutti gli enti competenti, finalmente si potrà mettere la parola fine sotto il lungo elenco delle demolizioni di edifici del ’900 cui la città di Bari ha assistito, troppo spesso in silenzio. Con l’annuncio del Comune di Bari di voler notificare a oltre 6mila tra cittadini, enti e società private un avviso preliminare di vincolo per 202 edifici considerati di pregio, si apre una nuova fase nella tutela dell’architettura moderna e contemporanea”.
“Più volte – afferma il presidente OAPPC della Provincia di Bari, Mimmo Mastronardi – abbiamo ricordato come le opere di architettura moderna e contemporanea siano parte di un palinsesto urbano al pari del patrimonio architettonico storico e rappresentano l’identità stessa di una città. Per questo accogliamo con grande soddisfazione l’annuncio del Comune di Bari: è la prima volta che si tenta un’azione sistematica e strutturata per porre sotto tutela una parte rilevante del patrimonio moderno e contemporaneo. Abbiamo più volte invocato l’applicazione della legge regionale n. 14/2008 “(Misure a sostegno della qualità delle opere di architettura e di trasformazione del territorio”) – aggiunge Mastronardi – una legge rimasta lettera morta per oltre 15 anni. L’avvio di questo procedimento, però, segna un’inversione di rotta importante, che rivendichiamo come una vittoria culturale, prima ancora che normativa. Resta naturalmente l’amaro per le occasioni perse, come la mancata tutela del palazzo della Gazzetta del Mezzogiorno. Tuttavia, questo nuovo capitolo apre prospettive significative per la conservazione dell’architettura del Novecento a Bari”.
L’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Bari ribadisce la propria piena disponibilità a collaborare con l’amministrazione comunale e con tutti gli altri enti che vorranno assumere analoghe iniziative, offrendo competenze tecniche, scientifiche e culturali per accompagnare i prossimi passaggi. Finito il tempo delle demolizioni è arrivato il momento di costruire una vera cultura della conservazione e valorizzazione dell’architettura moderna e contemporanea.
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