Sono 62.476 i detenuti presenti attualmente nelle carceri italiane, distribuiti in 189 istituti penitenziari a fronte di una capienza regolamentare di 51.182 posti, di cui oltre 4.300 non disponibili. A rilevarlo è il secondo report “Recidiva Zero” curato dal Censis per il Cnel, che fotografa una situazione di grave sovraffollamento, con un tasso medio nazionale pari al 122,1%.
La Lombardia è la regione con il maggior numero di detenuti (quasi 9mila), seguita da Campania (7.552), Sicilia (7.050) e Lazio (6.704). Numeri elevati anche in Piemonte e Puglia, con una popolazione carceraria compresa tra i 4mila e i 4.500 detenuti. Le punte di affollamento più critiche si registrano proprio in Puglia (149,1%), Friuli-Venezia Giulia (147,8%), Lombardia (145,5%) e Veneto (144,3%).
Al contrario, le regioni con tassi di affollamento più contenuti sono Valle d’Aosta (73,5%), Sardegna (86,8%) e Trentino-Alto Adige (100%). Il report evidenzia inoltre una crescita progressiva della popolazione detenuta negli ultimi vent’anni: dai 56.068 del 2004 si è passati ai 61.861 del 2024, con un incremento del 10,3%. Il picco si è registrato nel 2010, con quasi 68mila detenuti.
Critico anche il rapporto tra detenuti e agenti di polizia penitenziaria: attualmente, ci sono 20,2 detenuti ogni 10 agenti effettivi. Una condizione che, secondo gli autori del report, incide direttamente sulla qualità della vita negli istituti e sulla possibilità di attuare efficaci politiche di reinserimento.
L’articolo Carceri italiane oltre il limite, affollamento al 122% proviene da Borderline24.com.