
Fedez racconta i retroscena sui tour annullati, i prezzi dei biglietti e il ruolo nascosto dei management. Il Codacons interviene.
Fedez non è rimasto in silenzio di fronte alla recente polemica scoppiata sui finti sold out scatenata dal frontman dei Tiromancino. Durante la puntata del Pulp Podcast, il rapper ha deciso di raccontare alcuni retroscena legati all’organizzazione dei tour, e ha fatto luce su un sistema che, a suo dire, starebbe danneggiando artisti e pubblico. Le sue dichiarazioni arrivano in un momento in cui il dibattito sui concerti annullati e sui biglietti svenduti o regalati è più acceso che mai. Ma scopriamo che cosa ha dichiarato.
Il business nascosto: tra cachet milionari e tour “gonfiati”
Fedez ha spiegato come dietro ai prezzi spesso esorbitanti dei biglietti non ci sia sempre una diretta responsabilità degli organizzatori: “Se i biglietti costano tanto è per le richieste degli artisti stessi e per gli anticipi che devono ricevere” ha detto, sottolineando che anche lui cerca di mantenere prezzi contenuti per i suoi show (tra i 45 e i 70 euro al Forum).
Qui il post sulla puntata di Pulp Podcast.
Il rapper ha poi rivelato di aver fatto causa al suo primo booker, uno dei più potenti d’Italia, per presunte irregolarità nei preventivi. Secondo Fedez, il sistema discografico si regge sugli anticipi che spingono gli artisti a dover organizzare tour extra per recuperare i costi, spesso a discapito della qualità e della credibilità.
Interessante anche il monito contro i concerti negli stadi: “Può sembrare un traguardo, ma se non riesci a riconfermarlo negli anni, rischi di sembrare in declino” ha dichiarato, citando esempi come Ultimo, per cui lo stadio è ormai casa.
Il Codacons e l’indagine Antitrust sui “concerti gonfiati”
Le parole di Fedez si inseriscono in un quadro già incandescente: il Codacons ha infatti chiesto l’intervento dell’Antitrust per verificare se le pratiche delle società organizzatrici e degli artisti costituiscano una possibile truffa ai danni dei consumatori.
Il caso dei concerti con biglietti svenduti o regalati all’ultimo minuto, come accaduto per Elodie e altri artisti, sarebbe solo “la punta dell’iceberg”.
Di certo la vicenda non finisce qui.