La comunità istituzionale, scientifica e la mitilicoltura tarantina esprimono profonda preoccupazione a seguito di un grave episodio di furto di reste di mitili avvenuto il 16 giugno 2025.
Questo atto vandalico, di portata significativa, compromette seriamente gli esiti di un’indagine cruciale richiesta dagli operatori del settore per valutare e potenzialmente dilazionare lo spostamento dei mitili dal Primo al Secondo Seno del Mar Piccolo.
Con riferimento al progetto “Valutazione dei tassi di decontaminazione in lotti di mitili trasferiti dal Primo Seno del Mar Piccolo al Mar Grande”, finanziato dal Commissario Straordinario per gli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto e realizzato grazie alla collaborazione tra ARPA Puglia, ASL Taranto, CNR e Guardia Costiera di Taranto, personale afferente al Dipartimento di Prevenzione congiuntamente ad ARPA Puglia nello svolgimento dell’attività pianificata, ha verificato che tutto il prodotto presente nelle stazioni fisse MP 01 – MP 02 – MP 04 del Mar Piccolo, risulta essere stato asportato illecitamente.
Questo increscioso episodio, che danneggia non solo un progetto sperimentale, ma l’intera filiera produttiva e la prospettiva di un futuro più sereno per la mitilicoltura tarantina, fa seguito ad altri di minore entità e mette a serio rischio il citato progetto, che ricordiamo è stato pensato per aiutare in maniera concreta gli operatori del settore.
Il furto delle reste, parte integrante del campione di studio, determina la riprogrammazione delle attività sperimentali, ritardando il conseguimento di risposte essenziali il supporto a decisioni istituzionali, da sottoporsi all’attenzione della Regione Puglia.
Infatti, la sperimentazione in corso risulta fondamentale per acquisire dati scientifici precisi sugli impatti e le tempistiche ottimali per il trasferimento delle coltivazioni: un’operazione complessa e di vitale importanza per il futuro economico della mitilicoltura tarantina che sostiene centinaia di lavoratori.
Il Prefetto di Taranto, Dottoressa Paola Dessì, esprime la piena e costante attenzione delle Istituzioni verso il settore della mitilicoltura tarantina, un comparto di fondamentale importanza economica, sociale ed ecologica per il territorio.
Come evidenziato dal Prefetto, “attraverso la creazione di una sinergia istituzionale, le Amministrazioni del territorio, ciascuna per la parte di rispettiva competenza, si sono poste l’obiettivo di sviluppare un piano di azione congiunto per dare impulso a tutte le iniziative necessarie ed efficaci per poter migliorare i metodi della mitilicoltura e presentare all’Autorità Giudiziaria un piano di dissequestro del Primo Seno del Mar Piccolo. Ciò al fine di realizzare un equo contemperamento tra tutti gli interessi pubblici in gioco oggetto di tutela costituzionale, la salute pubblica, l’ambiente ed il libero svolgimento delle attività economiche – che nella città di Taranto trovano storicamente nella mitilicoltura un motivo di vanto e di orgoglio per la riconosciuta qualità del prodotto –, in un quadro di legalità e di rispetto delle normative di settore. Non può pertanto sottacersi come l’episodio criminoso avvenuto oggi rallenti inevitabilmente il processo virtuoso innescato, in danno degli interessi del territorio tarantino nel loro complesso”.
“Sono state attivate e verranno intensificate specifiche azioni per rafforzare la tutela della legalità, la prevenzione e il contrasto di ogni forma di illegalità che possa minare lo sviluppo sano e trasparente delle attività produttive. La Prefettura, in sinergia con tutte le Forze dell’Ordine e gli Enti competenti, è impegnata affinché la mitilicoltura tarantina possa continuare a prosperare in un ambiente protetto e regolamentato“, conclude il Prefetto Dessì.
Particolarmente amareggiato il Commissario Vito Felice Uricchio che sostiene che “la mitilicoltura, attività storica e profondamente radicata nel tessuto socio-economico di Taranto, assume oggi un significato che va ben oltre la produzione alimentare. I mitili sono riconosciuti come veri e propri motori ecologici di resilienza per l’ambiente marino, in particolare per ecosistemi complessi e delicati come il Mar Piccolo. Questi organismi filtratori svolgono un’insostituibile azione di risanamento della colonna d’acqua, rimuovendo attivamente particolato sospeso, fitoplancton in eccesso e sostanze inquinanti, ma anche per la degradazione di contaminanti organici per effetto del microbiota tessuto specifico di guscio, piede e bisso. In aggiunta forniscono habitat per altre specie marine e quindi formano ecosistemi ad alta produttività, oltre ad esercitare un ruolo cruciale anche nel risanamento dei sedimenti in termine di biodegradazione e di bio-capping”.
Il Commissario conclude che “in un contesto come quello tarantino, dove la qualità ambientale e sanitaria è una priorità, comprendere e valorizzare il significato ecologico dei mitili diventa fondamentale. Essi rappresentano non solo una risorsa economica, ma anche un alleato biologico prezioso nelle strategie di bonifica e recupero della salute del nostro mare, offrendo un esempio lampante di come le attività produttive possano integrarsi positivamente con la tutela ambientale, rafforzando la resilienza complessiva degli ecosistemi“.
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