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Il Lago di Senise è in condizioni pietose… sarebbe meglio chiamarlo il “Prato di Senise” e siamo a fine giugno. La crisi idrica si farà sentire anche in questa estate in arrivo è la regione sta affrontando una grave crisi idrica, con interruzioni nell’approvvigionamento idrico in molti comuni, tra cui Potenza. Le cause principali includono una forte dispersione idrica nelle infrastrutture, con perdite che raggiungono il 65,5% dell’acqua destinata all’uso, secondo l’Istat. A ciò si aggiungono i cambiamenti climatici, che stanno portando a siccità prolungate e ridotta disponibilità di acqua. Acque del Sud corre ai ripari con riunione continue per creare interconnessioni con le varie dighe di competenza ma il vero problema alla fine sono le storiche dispersioni che in Basilicata evidenziano da sempre oltre il 62 per cento. Infrastrutture obsolete, con tubature vecchie a cui la manutenzione da sempre è assente anche per via dei costi che nei prossimi anni aumenteranno e faranno sentire la loro voce forte sui bilanci regionali e dei piccoli comuni. Il dato si riferisce anche ai consumi elevati di acqua superiori alla media che in alcuni periodi si sono registrati. Insomma la Basilicata terra dell’oro blu da sempre ora è costretta a chiudere i rubinetti meglio dire gestire la goccia d’acqua soltanto per fine essenziali. Una crisi che sta mettendo a rischio le colture dell’intero metapontino e non solo. Si hanno anche notizie che molte aziende hanno disdettato le richieste di prodotti. Piove poco, i bisogni sono aumentati con una infrastruttura quasi a dire antica. Le cinque dighe lucane soffrono da diverso tempo e il paradosso e che la Basilicata deve chiedere aiuto alle regioni vicine. Cosa fare ?. La crisi idrica in Basilicata è un problema complesso che richiede un approccio integrato e soluzioni strutturali per garantire la sostenibilità della risorsa idrica nel lungo termine. Si continuano a fre dibattiti e convegni ma alla fine non si interviene o meglio si interviene per tamponare nel breve periodo. Intanto l’acqua continua a non arrivare, i raccolti si perdono , le aziende rischiano di chiudere. Gli operatori del settore aspettano i fatti e con i soliti sbandieratori di soldi che alla fine restano nel cassetto. Luglio e agosto se non ci saranno abbondanti piogge il problema si arcuirà. Eppure il Presidente Bardi aveva avvertito a Marzo che l’acqua sarà disponibile fino a luglio. Ma da quel mese a oggi cosa realmente è stato fatto?.
Oreste Roberto Lanza
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