
Il famoso conduttore Paolo Bonolis è estremamente convinto della sua posizione in merito al divieto dello smartphone fino ai 16 anni.
Ha da poco rivelato un retroscena in merito alla puntata mai registrata di Ciao Darwin che avrebbe indubbiamente fatto parlare. Ora, Paolo Bonolis ha affrontato argomenti ben diversi nel corso di una bella intervista al settimanale Oggi. In particolare, il focus è stato sulla personalissima battaglia per vietare lo smartphone fino ai 16 anni.
La battaglia di Paolo Bonolis sugli smartphone
Una battaglia molto importante quella che Paolo Bonolis sta portando avanti contro l’abuso dei dispositivi mobili. Il famoso conduttore ha parlato al settimanale Oggi in merito allo smartphone e a come questo debba essere vietato fino ai 16 anni. Da qui quella che è stata soprannominata la “Legge Bonolis”. “Lo smartphone si può avere solo dai 16 anni. Punto“, ha chiarito subito il presentatore.
Paolo Bonolis – www.donnaglamour.it
“I giovani vengono inghiottiti dal mondo virtuale“, ha continuato ancora il presentatore nella sua riflessione. Il volto tv ha analizzato anche quanto accaduto di recente: “Quando c’è stata la cerimonia per i funerali del Papa non c’era una sola persona che si facesse il segno della croce o che seguisse la liturgia. Erano tutti col cellulare alzato a filmare: non contava essere lì a vivere l’emozione di un momento storico, era più importante poter dire agli altri ‘io c’ero’”, ha detto Bonolis sottolineando una cruda e anche un po’ triste realtà.
Come si è comportato con i suoi figli: le parole
Con grande onestà, lo stesso Bonolis ha spiegato anche come si sia comportato nella sua famiglia con i suoi figli, compresi quelli avuti con Sonia Bruganelli: “Non ricordo a che età io e Sonia lo abbiamo consegnato ai nostri ragazzi“, ha ammesso il presentatore. “Ma posso dire che non è stato complicato gestirlo. È bastato far capire ad Adele che teatro e cinema, che lei ama, sono esperienze da godersi dal vivo e lo stesso concetto è passato a Davide, appassionato di sport: è più bello praticarlo che doverlo guardare”, ha detto il conduttore che ha anche aggiunto che il genitore, in questo, non deve assolutamente essere ipocrita spiegando determinati comportamenti e poi non mettendoli in pratica.