
Primo caso di suicidio assistito in Toscana dopo l’approvazione della legge regionale, che disciplina tempi e modalità di accesso al fine vita, che era stata impugnata dal governo Meloni. Lo ha annunciato l’associazione Luca Coscioni che scrive: “Il 17 maggio, in provincia di Siena, Daniele Pieroni, scrittore, ha potuto scegliere con lucidità e serenità di porre fine alla propria vita grazie alla sentenza 242/19 della Consulta e alla legge toscana. L’uomo, sessantenne, era affetto dal 2008 dal morbo di Parkinson e, per “una grave disfagia, era costretto a vivere con la Peg in funzione per 21 ore al giorno”.
“La legge toscana sul fine vita, frutto di un’iniziativa popolare sostenuta da oltre 11.000 persone, è un atto di civiltà e responsabilità che garantisce tempi certi per l’accesso all’aiuto medico alla morte volontaria, applicando quanto già stabilito dalla Corte costituzionale” hanno dichiarato in una nota Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente segretaria nazionale e tesoriere dell’associazione. I due, inoltre, affermano che l’impugnazione della legge da parte del Governo Meloni è “una scelta ideologica e priva di fondamento giuridico, che ostacola un diritto già riconosciuto. Intanto, troppe persone continuano a soffrire o a emigrare per morire con dignità. Invitiamo tutte le Regioni ad agire per garantire la libertà e il rispetto delle volontà delle persone”.