Natura e scorci capaci di togliere il fiato, oggi siamo a Peschici. Affacciata su uno sperone roccioso a picco sul mare, Peschici è una delle perle del Gargano, in Puglia. A soli 20 chilometri a nord di Vieste, si presenta come un piccolo scrigno sospeso tra cielo e terra, con le sue case bianche arrampicate sulla roccia, i tetti a cupola, il profumo della macchia mediterranea e il blu profondo dell’adriatico a disegnare l’orizzonte. È un luogo che incanta, dove ogni vicolo racconta storie antiche e ogni scorcio sembra un dipinto.
Dal centro storico al castello: cosa vedere
Il cuore pulsante di Peschici è senza dubbio il suo centro storico, protetto da mura medievali e accessibile attraverso la “Porta del Ponte”, un arco con torre che un tempo ospitava un vero ponte levatoio. Qui si entra in un labirinto di viuzze strette e affascinanti, dove il bianco delle abitazioni abbaglia alla luce del sole e il silenzio è rotto solo dal canto delle cicale o dal rumore del vento. Passeggiare per queste strade è come attraversare secoli di storia: le architetture raccontano di dominazioni diverse, dai normanni agli spagnoli, e i belvedere si aprono improvvisi regalando panorami mozzafiato. Tra le prime costruzioni del borgo, spicca il Castello di Peschici, edificato intorno all’anno Mille dai Normanni su un precedente insediamento greco. Anche se oggi in parte inglobato nelle abitazioni circostanti, conserva ancora il fascino delle sue origini: le antiche segrete sono accessibili e spesso ospitano mostre ed eventi, mentre dal castello lo sguardo si perde sulla costa, sul porticciolo e sulla lunga spiaggia dorata che accarezza il paese. Proseguendo verso valle, ci si imbatte nel porticciolo turistico, punto di partenza per escursioni via mare o per giornate all’insegna del relax. Non lontano si erge solitaria la Torre di Monte Pucci, sentinella antica che veglia sulla costa e introduce alla baia di Calenelle e a San Menaio, dove la pineta si infittisce e il verde diventa dominante.
Non solo mare: tra storia e spiritualità
Ma Peschici non è solo mare e paesaggi: è anche storia e spiritualità. Risalendo le pendici che circondano il borgo, tra uliveti secolari, si giunge all’antico monastero di Santa Maria di Calena, fondato nell’872 dall’imperatore Ludovico II. Una volta luogo strategico di potere e fede, oggi è immerso in un’aura di mistero, con le sue torri superstiti, i resti del refettorio e un’atmosfera intrisa di leggende. Si narra che proprio qui sia sepolto un tesoro insieme al corpo di una figlia del temuto corsaro Barbarossa, e che un passaggio segreto conducesse i monaci fino al mare, forse fino all’isola di san Nicola nelle Tremiti. Più in alto, sul Monte Sacro, si trova l’abbazia della Santissima Trinità, oggi in rovina ma ancora densa di fascino. Una passeggiata tra i ruderi, avvolti dalla vegetazione, è come un viaggio a ritroso nel tempo, un’immersione in quella spiritualità arcaica che ha segnato per secoli la vita del territorio. A testimoniare l’anima più popolare e festosa di Peschici è la festa patronale di Sant’Elia, che ogni 20 luglio anima il borgo con processioni, fuochi e tradizioni tramandate di generazione in generazione. La chiesa dedicata al santo, risalente al duecento ma ampliata nel cinquecento, custodisce al suo interno tele seicentesche di scuola napoletana, tra cui un’opera attribuita a Pacecco De Rosa.
L’anima dal “doppio volto”
Oggi Peschici accoglie i visitatori con la sua anima doppia: da un lato, la tranquillità dei paesaggi e del mare che invita alla contemplazione e al relax, dall’altro, la vivacità delle sue botteghe, dei ristoranti che servono specialità locali come il pesce fresco e l’olio d’oliva, delle piazze animate da musiche e racconti. È un luogo dove il tempo rallenta, dove la luce del tramonto colora le pietre antiche e i racconti si fondono con la brezza salmastra. Peschici non è solo una meta turistica: è un’esperienza da vivere, un angolo di Gargano in cui si respira ancora il profumo dell’autenticità tipica dei borghi pugliesi.
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