
Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, ma soprattutto Enrico Vanzina è una figura di spicco della commedia all’italiana.
Il nome di Enrico Vanzina, come anche quello di suo fratello Carlo Vanzina, con cui ha lavorato spesso in tandem, ha segnato il cinema italiano, in particolare negli anni ’80 e ’90. Andiamo ad approfondire la sua conoscenza ed attività cinematografica.
La biografia di Enrico Vanzina
Nato a Roma, il 26 marzo 1949, sotto il segno dell’Ariete, Enrico Vanzina è figlio del celebre regista Steno (pseudonimo di Stefano Vanzina), uno dei padri della commedia italiana, e di Maria Teresa Nati. Suo fratello minore, Carlo Vanzina (1951-2018), è stato a sua volta regista e collaboratore di lunga data. Cresciuto in un ambiente immerso nel cinema, ha avuto modo di sviluppare fin da giovane una grande passione per la scrittura e la narrazione.
Influenzato dal padre e dal fermento culturale della Roma degli anni ’60 e ’70, si è avvicinato dapprima al mondo della scrittura giornalistica per poi avviare una proficua carriera nel cinema, che ha avuto inizio ufficialmente negli anni ’70, incominciando a lavorare come sceneggiatore.
Dopo aver completato gli studi classici, si è laureato in lettere, per poi entrare a contatto con il mondo del cinema, inizialmente come critico e giornalista per testate come “Il Messaggero”.
La sua carriera nel mondo del cinema
Enrico Vanzina è noto soprattutto per il suo lavoro di sceneggiatore, spesso in coppia con il fratello Carlo, che si occupava prevalentemente della regia. Insieme, i due hanno firmato decine di film che hanno definito il genere della commedia all’italiana negli anni ’80-’90, caratterizzati da: umorismo, satira sociale e ritratti generazionali. Enrico si è dedicato principalmente alla sceneggiatura, firmando script per film come: “Sapore di mare” (1983); “Vacanze di Natale” (1983), capostipite del filone dei “cinepanettoni”; “Yuppies – I giovani di successo” (1986); “Eccezzziunale… veramente” (1982), con Diego Abatantuono, uno dei film simbolo della loro produzione.
Come sceneggiatore ha scritto numerose sceneggiature, collaborando con attori come: Christian De Sica, Massimo Boldi, Jerry Calà, Paolo Villaggio e Renato Pozzetto. Oltre alla sceneggiatura, ha diretto alcuni film, anche se il suo impegno principale lo ha portato a firmare come autore la trama di diverse storie. Ad esempio come regista ha diretto: “Sotto il vestito niente” (1985) e “South Kensington” (2001).
Dopo la morte del fratello Carlo nel 2018, ha continuato a lavorare nel cinema, portando avanti l’eredità della loro collaborazione, lavorando principalmente come sceneggiatore e produttore. Tra i suoi lavori più recenti figurano film come “Natale a 5 stelle” (2018) e progetti per piattaforme streaming. Nel 2025 ha avuto la direzione artistica della prima edizione del Festival internazionale del cinema di Pompei, in programma dal 3 all’8 giugno al Maxi Mall Pompeii, sotto la presidenza di Annarita Borrelli.
La battaglia legale con la vedova del fratello
Enrico Vanzina si è ritrovato coinvolto in una disputa legale con la cognata Elisabetta Melidoni, vedova del fratello Carlo. Una controversia inerente un presunto debito di oltre 250.000 euro che Enrico avrebbe prestato a Carlo in due tranche: 175.000 euro nel 2010, e 77.000 euro nel 2018. Dopo la morte di Carlo, il fratello ha chiesto la restituzione di queste somme alla cognata, che però ha dichiarato di non essere a conoscenza dei debiti del marito.
Così Elisabetta Melidoni ha denunciato Enrico per tentata truffa, sostenendo che alcune firme di Carlo sui documenti presentati da Enrico fossero false. Secondo Melidoni, tali documenti, che giustificavano le richieste economiche, sollevavano dubbi sulla loro autenticità, come confermato da un consulente tecnico da lei incaricato.
Il regista ha risposto denunciando Elisabetta per calunnia (diffamazione), sostenendo che le accuse di truffa fossero infondate. Durante un interrogatorio, ha fornito documenti che dimostravano l’esistenza dei debiti, ammettendo però che probabilmente la cognata non ne era a conoscenza.
Nel 2023, la Procura ha chiesto l’archiviazione dell’accusa di truffa contro Enrico, poi formalizzata a gennaio 2025. È però rimasta pendente la richiesta di archiviazione per l’accusa di calunnia contro Elisabetta, con un’udienza fissata per il 26 giugno 2025. Enrico, assistito dall’avvocato Carlo Longari, si è opposto a questa archiviazione.
Tra Vanzina e la cognata sono però sorte ulteriori tensioni: Elisabetta ha dichiarato che i rapporti con Enrico si erano già deteriorati prima della morte di Carlo e che, dopo il decesso, Enrico avrebbe escluso lei e le sue figlie da alcune decisioni, come la registrazione di un’opera alla SIAE senza includere Carlo o i suoi eredi.
La vita privata di Enrico Vanzina
Riservato sulla sua vita privata, ha sempre sottolineato l’importanza della famiglia e del legame con il fratello Carlo, con cui ha condiviso gran parte della sua carriera. È noto che si è sposato con Federica Lucisano, figlia del produttore Fulvio Lucisano, con la quale ha avuto due figlie. La coppia ha mantenuto un profilo basso riguardo alla vita privata, ma la loro partnership professionale ha contribuito a rafforzare i legami tra la famiglia Vanzina e la IIF, con numerosi progetti realizzati insieme, tra cui film diretti o sceneggiati da Enrico e Carlo Vanzina.
Chi è Federica Lucisano?
Nata a Roma, il 15 febbraio 1967, sotto il segno dell’Acquario, Federica Lucisano è cresciuta in un ambiente profondamente legato al cinema grazie all’attività del padre, Fulvio Lucisano, pioniere della produzione cinematografica italiana. Dopo il liceo, si è laureata con lode in Economia e Commercio presso l’Università La Sapienza di Roma nel 1992. Ancora prima di completare gli studi, ha iniziato a lavorare nell’azienda di famiglia, la IIF, fondata nel 1958.
Federica ha iniziato la sua carriera nella IIF come segretaria di produzione, partecipando alla realizzazione di film prestigiosi come “Otello” (1986) di Franco Zeffirelli ed “In una notte di chiaro di luna” (1989) di Lina Wertmüller. Successivamente, si è occupata delle acquisizioni estere, portando in Italia film di successo internazionale come: “Quattro matrimoni e un funerale”, “Sleepers”, “John Rambo”, “Drive”, “Midway”, “Moonfall”.
Nel 2003 è diventata amministratore delegato della IIF, e nel 2014 ha assunto la carica di amministratore delegato del Lucisano Media Group. Si è distinta nello scouting artistico, promuovendo giovani registi ed attori emergenti, dimostrando una visione innovativa nella produzione di film e serie, con focus sulla commedia italiana. Tra i titoli più noti della sua filmografia come produttrice/produttrice esecutiva: “Notte prima degli esami” (2006), “Notte prima degli esami – Oggi” (2007), “Ex” (2009), “Nessuno mi può giudicare” (2011), “Confusi e felici” (2014), “Un matrimonio da favola” (2014), “Io che amo solo te” (2015), “Succede anche nelle migliori famiglie” (2024), “Non sono quello che sono” (2024).
Curiosità su Enrico Vanzina
– Vanzina non ha una presenza particolarmente attiva sui social, ha un profilo Instagram sul quale pubblica principalmente contenuti professionali. Non mancano pubblicazioni con i nipoti e video in cui suona il piano, testimoniando la passione per la musica.
– Tra le sue passioni non solo cinema, musica e teatro, ma anche la lettura, il mare, l’attività fisica.
– È considerato uno degli ultimi eredi della commedia all’italiana, capace di coniugare intrattenimento popolare ed attenzione per temi sociali. Riconosciuto per la capacità di raccontare con ironia e leggerezza i vizi e le virtù della società italiana, nel corso della sua carriera ha ricevuto anche critiche da una parte della stampa, per la natura commerciale dei suoi film.
– Il suo contributo al cinema italiano si evince dall’eredità di opere senza tempo, in grado di essere apprezzate, a distanza di anni, dal pubblico per la loro immediatezza ed ironia.