Negli ultimi giorni, Facebook è stato invaso da post sospetti che pubblicizzano zaini The North Face a soli 2 euro, ben lontani dal prezzo reale. Un’occasione troppo ghiotta per essere vera, e infatti non lo è: si tratta di una truffa, una delle tante architettate per sottrarre dati personali e bancari tramite un ingegnoso meccanismo di phishing.
Il raggiro è semplice ma efficace: attraverso profili e pagine false – creati ad hoc e attivi solo per poche ore – i truffatori promuovono offerte sensazionali corredate da immagini di scontrini falsi, etichette taroccate e slogan accattivanti. Uno tra i più ricorrenti recita: “Non comprare uno zaino North Face se non conosci questa offerta. L’unica cosa che devi fare è andare su questo sito e rispondere a qualche semplice domanda.” Cliccando sul link proposto, l’utente si ritrova su una pagina che somiglia a un normale modulo da compilare. Ma le domande sono invasive e mirano a raccogliere informazioni sensibili come dati anagrafici, numeri di telefono, credenziali bancarie e indirizzi email. A quel punto, la trappola è scattata: le informazioni finiscono in mano ai truffatori, che le usano per furti d’identità o frodi finanziarie.
Tra le tecniche più utilizzate per rendere la truffa credibile c’è anche il racconto di presunti ex dipendenti di Decathlon. Un messaggio diffuso recita: “Ho lavorato da Decathlon per più di sei anni e la settimana scorsa mi hanno licenziata perché mi sono rifiutata di fare straordinari nel mio giorno libero. E sai una cosa? Che vadano al diavolo. I responsabili ci avevano detto di non condividere questa offerta per poterne approfittare solo loro, ma ormai non mi importa più niente. C’è una scappatoia che ti permette di ricevere uno zaino The North Face lasciando semplicemente una recensione e pagando solo un paio di euro. Ti chiedono giusto qualche informazione base, e come ringraziamento ti mandano lo zaino. Metto il link nei commenti. Vai sul sito prima che lo rimuovano.”
Varianti simili fanno riferimento a presunti amici o parenti “informati” che lavorano in negozi sportivi, ma la struttura narrativa è sempre la stessa: far leva su empatia, rivalsa personale e urgenza, con l’unico obiettivo di far cliccare l’utente. Questa truffa segue uno schema già visto con finte offerte su biciclette elettriche e altri prodotti ad alta richiesta, confermando quanto le strategie dei truffatori si adattino rapidamente alle mode del momento. Purtroppo, identificare i responsabili è molto difficile: i profili vengono cancellati subito dopo l’azione, lasciando poche tracce.
Foto Facebook
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