
Pasqua. Una festa solenne che, dalle origini, comprendeva due ottave (due settimane), dalla domenica delle Palme alla domenica in Albis.
Col tempo si affievolì la festa e – da due ottave- ne rimase una e quindi il brano del Vangelo del lunedì dell’Angelo (Luca 24, 13-35) con il venir meno dalle esigenze liturgiche rimase legato al lunedì dell’Angelo, ma svincolato da una osservanza stretta, tanto che da un po’ di anni utilizzato come Vangelo di Pasqua nella celebrazione vespertina.
Il tema della “Cena in Emmaus” con Gesù risorto che si fa vicino ai due apostoli che erano dei Settanta, mentre percorrevano la strada verso Emmaus, con Cristo che viene infine riconosciuto dai due discepoli dal gesto della benedizione e della fractio panis .
A Venezia, con il Rinascimento entra nell’iconografia come tema autonomo. Alla cena a tre si uniscono astanti che possono essere committenti, o altri. Il soggetto cambia col tempo, pur rimanendo centrale la benedizione del pane che Gesù spezza e i due pellegrini stupiti.
Parallelamente il lunedì dell’Angelo diventa poco a poco la Pasquetta della gita fuori porta, trasformando i riti sacri pasquali in una festa laica che dura tuttora e ci porta a fare le tradizionali scampagnate al tiepido tepore della primavera.
Il tema iconografico della “Cena in Emmaus” nasce nella Venezia dei primi albori del Rinascimento come tema autonomo. Perché trovò terreno fertile all’inserimento dei committenti e altri astanti. Ne è uno dei primi esempi la tela nella cappella Contarini della chiesa in San Salvator variamente attribuita a Vittore Carpaccio e /o a Giovanni Bellini [immagine di copertina]. Il tema iconografico muta a seconda delle richieste della committenza, cambia col tempo, pur rimanendo centrale la benedizione del pane che Gesù spezza per lo stupore dei due pellegrini.
Ma più avanti con Jacopo Bassano si trasforma nella “Cucina di Emmaus” per via dell’inserimento di una stanza aperta ai riguardanti con ordinate file di piatti di stagno. Non mancano gli animali, talvolta allegorici, come la rondine in una delle sue tele che non declina il tema iconografico della “Cucina di Emmaus”.
È questo il portato della festa popolare “cosa fai a Pasqua?” “E lunedì come lo passate?” I tavoli nei parchi attrezzati si riempiono di leccornie e libere dagli obblighi liturgici le persone si godono la scampagnata fuori porta
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